Recentemente si è verificata una sequenza sismica in Emilia, avvertita anche a Padova, che ha spaventato i residenti e causato 7 morti nelle vicinanze dell'epicentro. Questo terremoto, apparentemente strano per la posizione, mi ha fatto riflettere su cosa ci faccia paura: tutto ciò non comprendiamo o non possiamo controllare. Che si tratti di una catastrofe naturale (terremoti, frane, tsunami, alluvioni, etc.) spesso imprevedibile o di una malattia o semplicemente del futuro.
La mente umana cerca in tutti i modi di giustificare o spiegare il fenomeno, per avere meno paura. Nel caso del terremoto, allora, arrivano le ipotesi più fantasiose (es. potenti armi segrete americane) o soprannaturali (punizione per qualche malefatta o predizione Maya) o addirittura si tenta la strada dell'ironia tragica (il leghista che ha detto si è trattato di un tentativo della Padania di staccarsi dal resto dell'Italia). Alla ricerca disperata di un perché ignoriamo volutamente la spiegazione scientifica, che c'è ma che è meno attraente, meno affascinante e soprattutto incapace di rispondere a tutti i quesiti.
La paura del terremoto mi è nota. Stai dormendo o facendo delle azioni quotidiane quando ti gira la testa, ti balla il pavimento sotto i piedi, senti un rumore cupo che non assomiglia a nulla che conosci e che sembra arrivare da ogni direzione, le vetrine tintinnano e gli oggetti vicini al bordo cadono a terra, il lampadario oscilla, il cuore ti batte all'impazzata ma sei paralizzato dal terrore. Quando termina, ancora tremante, cerchi qualcuno perché in compagnia si affronta meglio lo shock, possibilmente fuori dalla casa diventata improvvisamente pericolosa. Se hai delle minime conoscenze sul campo ti affretti a controllare su internet intensità ed epicentro, intasando i siti di rilevazione automatica, per capire e sapere se c'è da temere il peggio o no. Questo quando si avverte una scossa non troppo intensa o ad una certa distanza dall'epicentro. Nei casi peggiori si sentono e si vedono i muri della casa aprirsi e crollarci addosso, il pavimento sprofondare, i mobili dondolare tanto da spostarsi e cadere, è impossibile stare in piedi ed i secondi diventano lunghi interminabili minuti.
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La potenza di un terremoto è talmente lontana dalle normali esperienze umane da risultare sublime (come diceva Kant) ma proprio per questo la spiegazione sovrannaturale e parimenti incomprensibile è forse più rassicurante dell'incertezza della scienza: i terremoti non si possono prevedere (non ancora), dopo una scossa più intensa generalmente l'intensità decresce ma potrebbe verificarsi un altro evento di egual potenza, probabilmente nucleato su un'altra faglia, etc. Tutto questo uso del condizionale spaventa tanto quanto il ricordo della scossa, ma almeno "previene" future istanze legali.