Wednesday, January 25, 2012

Su la testa, Italia!


Non sappiamo più come scavarci la fossa, per nasconderci dalla vergogna. Prima un presidente del consiglio sulla cui affidabilità (e non solo) ridevano i capi di stato e governo di Francia e Germania rispettivamente, ora il naufragio di una nave da crociera il cui comandante viene eletto da un celebre settimanale tedesco a rappresentante di un popolo di "sboroni", irresponsabili, incapaci, attribuendoci pure la colpa della crisi economica. Prima di farsi prendere dal vittivismo fermiamoci a pensare: ma siamo davvero così?

da qui
NO! Sarebbe come considerare tutti gli immigrati dei delinquenti a causa di una magra minoranza di violenti, siamo stati anche noi immigrati, io lo sono tuttora. Se fossimo come ci descrivono sulla stampa non si spiegherebbero tutti i grandi nomi, dall'arte alla scienza, che hanno fatto sì che i popoli stranieri adorino l'Italia. Allora, dovremmo ergerci, rivendicando la nostra superiorità sugli altri popoli? Macché, questo lasciamolo fare ai tedeschi, che storicamente si sono comportati come un branco di pecore che esegue a perfezione il compito dato e per questo si ritiene nel giusto. Che poi recentemente questo metodo abbia funzionato ed abbia portato la Germania ad avere una delle migliori economie del mondo e ad un efficientissimo sistema sociale, è quasi solo fortuna. Noi, invece, dobbiamo seplicemente rivalutarci. Come si fa quando ci si candida per un lavoro, cosa cui mi ha recentemente fatto ripensare un'amica alle prese con uno statement per un'application da qualche parte nel mondo.

L'italiano medio ha una qualità che nessuno di questi nordici avrà mai: lo spirito d'iniziativa. Gli Italiani sono pieni d'idee, poi magari non hanno la costanza e la dedizione di svilupparle e le svendono (vedi brevetti per la chimica etc.) o le tengono in un cassetto fino a quando non sono superate o le tramutano in disordine, insubordinazione e "furbizia" per fregare il prossimo, ma quante volte, invece, funzionano! La nostra creatività, a buon fine, è apprezzata al di là delle Alpi e sbaglieremmo a volerci seppellire per la vergogna di qualche testa vuota. Il nostro spirito d'iniziativa è apprezzato, invidiato e pure temuto, perché destabilizzante per la loro ristrettezza mentale.

Per chiudere, un esempio divertente. Il tedesco medio quando lava i piatti non li risciacqua sotto l'acqua corrente e crede che questo sia il metodo universale. Quando gli fai notare che nel resto del mondo lavano i piatti in modo differente, s'irrita, si sente perso, e si arroga il diritto di dire che sono gli altri che sbagliano, perché il suo metodo è quello giusto, il migliore. Se poi gli fai notare che la lavastoviglie usa lo stesso tuo principio: acqua-saponata-acqua e che non immerge i piatti nell'acquaio e basta, l'hai traumatizzato per il resto della sua vita. Scusate se ho preso il tedesco ad esempio, lo conosco un po' meglio di altri, ma vogliamo veramente farci prendere in giro da un popolo così? 

Monday, January 16, 2012

il Paese degli Azzeccagarbugli

Anni fa commisi un grave errore: mi iscrissi nelle liste di III fascia per l'insegnamento. Fu una passione, su e giù da un istituto prescelto ed attraverso confusi siti istituzionali. Per nulla! Iniziarono a chiamarmi per offrirmi delle supplenza dalla settimana dopo la firma del contratto per venire a Vienna, ben un anno dopo l'iscrizione nelle liste, e continuarono fino allo scorso autunno, quando finalmente iniziarono a pescare dalle nuove graduatorie.

Circa un anno fa, però, hanno ben pensato di offrire il servizio della posta certificata. Bene, pensavo, così potrò aggiornare l'iscrizione senza dovermi recare fisicamente in giro per uffici. Povera illusa! L'account presso il MIUR era stato disattivato e per riattivarlo bisognava procedere con una nuova registrazione, che significa ripetere la procedura e farsi riconoscere in una scuola. Forte dell'esperienza ho valutato la faccenda come tempo perso ed ho lasciato perdere.


da qui
Peccato che abbia continuato a ricevere inviti dal MIUR per attivare questo servizio, con puntualità svizzera, con una mail al mese. L'ultima pochi giorni fa, in cui mi si ricordava nuovamente di "effettuare con cortese sollecitudine" l'attivazione. Ok, ne ho le scatole piene, visto che tramite il MIUR non si va avanti, cerchiamo di attivare questa benedetta posta certificata direttamente dal sito. Tutto bene fino al momento d'inserire la residenza. È offerta l'opzione estero ma poi non c'è modo di inserire l'indirizzo, campo obbligatorio, per cui non si riesce a mandare la richiesta.

Pazienza, allora forse questo servizio è riservato solamente ai cittadini italiani residenti in Italia, diritto che ho perso da quando sono stata "cortesemente invitata" a cercar un'occupazione al di là delle Alpi. Avrei voluto cercar conferma di questo dubbio, magari comunicando il mio problema (non credo di essere l'unica) all'amministrazione pubblica che tanto solertemente mi offre questo utile servizio, ma... nella sezione contatti si trova la seguente dicitura "scrivere alla casella di posta info@postacertificata.gov.it qualora la propria PostaCertificat@ sia già attiva". Se era attiva non vi avrei contattato, no? Mah, proviamo lo stesso a mandare una mail all'indirizzo indicato... respinta.

La mia pazienza è giunta al limite! Qualcuno può illuminarmi su come far terminare la litania di e-mail che ogni volta mi ricorda quanto sia felice di non risiedere più nel Paese degli Azzeccagarbugli??? Non si accettano suggerimenti violenti, sembra che neppure i frammenti di satelliti artificiali vogliano atterrare in Italia.

Tuesday, January 10, 2012

l'amore nella coppia

Riprendo la recensione dei libri letti in formato elettronico con due titoli che trattano di amore all'interno della coppia in modo diametralmente opposto ed in epoche non distanti ma molto diverse tra loro.

Il libro narra di alcuni episodi tragici di amore malsano all'interno della coppia, amore basato su gelosie, sospetti e intrighi, spesso terminati in tragedia. Tranne nell'ultimo caso in cui i protagonisti si suicidano volontariamente, negli altri episodi i suicidi sono solo simulati,mascherando dei "delitti d'onore".Filo conduttore è la presenza di un paio di personaggi, tra cui un medico arrivista italiano. Il romanzo mi è piaciuto assai, il testo scorre rapido tra i vari paesi d'Europa, nei salotti ottocenteschi, tra flash-back e proiezioni, con un sapore noir ma anche qualche analisi sociologica qua e là. Consigliato.


Il testo è diviso in tre parti, all'inizio si narra di una giovanetta divisa tra tre pretendenti, segue una lunga lettera del padre su come scegliere un buon marito, infine si comunica la scelta della fanciulla alla luce dei consigli paterni. La finzione della lettera è l'occasione per un'analisi scientifica (visto il curriculum dell'autore) delle diverse situazioni che si possono creare in una coppia a seconda del carattere o del mestiere del marito. Ho sottolineato delle verità inconfutabili tra quei consigli. Unico difetto, non mi è stato d'aiuto visto che non mi trovo nella situazione di dover discriminare tra diversi pretendenti, bensì di ammaliarne almeno uno. Raccomandato alle donne di ogni età, anche già maritate.

Monday, January 9, 2012

Natale con i tuoi... connazionali


Ed eccomi di nuovo in viaggio e di nuovo via da Vienna, ma questa volta verso casa, verso l'assolato e caotico meridione dell'Europa, ossia l'Italia. Gli affrettati preparativi ritardati all'ultimo, causa la graditissima presenza di un ospite che mi ha fatto scordare per un po' la solitudine della terra straniera, sono fluiti senza intoppi, il viaggio è stato lungo ma tranquillo (come potrebbe essere altrimenti con le affidabili ferrovie austriache ed i taciturni involontari compagni di viaggio viennesi?), il cambio ad Innsbruck perfetto e l'ultima tratta in suolo italiano breve e rallegrata dall'inaspettato incontro con l'autore del blog QuiVienna, vittima di un ritardo delle ferrovie austriache che forse non sono poi così efficienti come la fortuna mi ha dipinto, ma che sicuramente cercano di riparare più onestamente di quanto abbiano fatto il 19 anni di pendolarismo le FS/Trenitalia.

Natale in famiglia, come poteva essere altrimenti?, nel piccolo nido montano che ci siamo concessi in una sella dell'Altipiano. Sognavo un paesaggio avvolto nelle nevi, tra boschi e picchi, nella completa solitudine, invece ho trovato una spolverata di bianco gelato, temperature glaciali e una selva di vicini, che hanno piacevolmente movimentato quei giorni.

L'appuntamento per rivedere gli antichi compagni di università era per un giovedì sera in pianura, per mangiare una pizza tanto desiderata nei mesi viennesi. È stata l'occasione per aggiornarci sui fatti dei presenti e degli assenti, completando le informazioni acquisite da Facebook, ormai la vera "suocera globale". Il giorno dopo ho riassaporato il piacere di vedere Venezia con una compagnia eccezionale: una collega di università e di emigrazione (anche se nel nord della Germania) e 5 suoi conoscenti dalla Baviera. Abbiamo seguito alcuni dei percorsi di Corto Maltese, che ci hanno fatto scoprire angoli nascosti di questa magica città, spiegando detti dialettali ed immagini dei capitelli, attraverso "salizade" e "calli" larghe quanto una persona magra.

Per l'ultimo dell'anno sono saltati tutti i piani di festeggiamenti, per cui sono rimasta in famiglia, come a Natale, a guardare un'immensa produzione biblica holliwoodiana di qualche decennio fa, mentre i vicini davano letteralmente fuoco alle polveri, con botti tanto potenti da far temere un'esplosione da fuga di gas. Il nuovo anno è iniziato lentamente per accelerare tutto d'un botto negli ultimi giorni di vacanza, con gli incontri con il mio prof. di Padova per, forse, finalmente, mettere la parola fine a quel lavoro che rimanda da tre anni, con la risposta in ritardo del boss che acconsente a mandarmi al convegno a Houston ma che mi pressa per la scrittura dell'abstract, con il giorno dei biscotti in cui mi sono sbizzarrita con ricette d'oltralpe, con l'incontro di una ex-collega che deve venire a Vienna e di amici musicisti ed in un batter d'occhio è già ora di ripartire. Che tristezza! Come sempre il periodo con i miei è volato! E per i prossimi 4 mesi non vedo occasioni di tornare!

Una volta tanto, e quindi degna di nota, le ferrovie italiane sono state impeccabili, così sono potuta serenamente arrivare in tempo a Mestre, ove ho riso per l'ennesima volta per l'annuncio "il treno ferma a... Salzburg acca-bi-effe (sarebbe Hbf, abbreviazione di Hauptbahnhof, stazione principale). Sul treno austriaco ho avuto due sorprese: la prima, di viaggiare da sola nello scompartimento da 4, la seconda, di essere svegliata a mezzanotte e mezza dalla polizia per il controllo documenti. È la prima volta che la polizia controlla i passaporti nelle cuccette, ma almeno hanno mandato un ragazzo carino, che ha delicatamente bussato, mostrato il tesserino, aspettato che aprissi e poi gentilmente chiesto i documenti e fatto un paio di domande. Altra vita rispetto ai viaggi seduti ove in tre ti sparano un faro in faccia e brutalmente ti urlano di tirare fuori un documento alle 2 di notte! Colazione alle 7, mentre il treno corre tra paesaggi da presepe, umidi e gelati. Sono di nuovo a Vienna.