Monday, December 23, 2019

Ashamed of being Italian? - C'è da vergognarsi?

(sotto in Italiano)

Back to Italy for the holidays, I almost wished, I have stayed in Vienna. The Italian part of the journey was again a nightmare. Not only the Austrian train had to change route, making any connection (a mere "coincidence" in Italian) impossible, not only the Italian Railway reduced the number of trains on the last Saturday before Christmas, but, after waiting almost an hour in the poor and disorganized Mestre station (no escalators, a few lifts with long cues, when they work, short cover on the platform and rain drops in the connecting tunnel), my train was delayed and stopped at the following station, due to a rail problem. I had to ask my parents to pick me up. Not mentioning the young people trying to get into the train, before letting the other passengers getting off. It took 2 hrs for the last 30 km, with two trains and 20 minutes by car.


A few weeks ago, I attended an event at the Italian Embassy in Vienna, the day of the Italian scientists abroad. It was a great disappointment. I (and many other colleagues) had been invited by the FWF (Austrian Science Fund), which has financed our research, not by the Embassy. The Italian embassy ignored that we exist. The event began with 30 minutes delay, without any apology or explanation. Some people arrived even later. Disrespectful for those, who had to leave work in advance, to be on time. When I decided to go home, after feeling ashamed for additional minor faults, I found nobody in the cloakroom (I could have stolen something! I had to trespass the "gate" to retrieve my stuff) and the main door closed, without signs of where the actual exit was.
It is a long list of disappointments, including a past event at the embassy, the conferences I visited in Italy, the terrible service of the Italian Railway, the chaos at airports, the several strikes, the gaffes of our politicians... Honestly, I feel ashamed of being Italian.  However, there are and have been people, who make me proud of being Italian. Actually, I shouldn’t feel ashamed or proud to be Italian, because I didn’t choose to be Italian. I was born in Italy by fate. I cannot delete and forget my nationality, because Italian would always be my first language. Anyway, I can choose where I want to live and right now, it is not Italy.

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Bella idea tornare in Italia per le feste! Trenitalia ha fatto di tutto per farmi rimpiangere di non essere rimasta a Vienna a lavorare. Ha obbligato il treno austriaco a modificare percorso, ha eliminato dei treni nell'ultimo sabato prima di Natale, ha cambiato gli orari cancellando le poche e fortuite coincidenze prima possibili, etc. Come se ciò non bastasse, dopo quasi un'ora di attesa a Mestre, cambiano binario all'ultimo del treno prescelto, facendoci tutti correre per le scale con le pesanti valigie delle feste, per poi lasciare il treno fermo per un po' e farlo partire solo fino alla stazione successiva, causa guasto in linea. Ho rischiato di rimanere a ca. 30 km da casa dei miei fino a notte, dopo avere alle spalle già quasi 10 ore di viaggio ed essere partita alle 5:30 del mattino.

Prima ancora ne era successa un'altra. Sono andata alla giornata dei ricercatori italiani all'estero presso l'ambasciata italiana a Vienna, invitata dal FWF, un ente finanziatore austriaco, invece che dall'ambasciata stessa. La manifestazione è iniziata con mezz'ora di ritardo senza le minime scuse, vanificando la mia ora di permesso dal lavoro. Sorvolo sui dettagli, ma la ciliegina sulla torta è stata quando ho deciso di andare a casa: guardaroba abbandonato, ho dovuto scavalcare l'ostacolo messo a "porta" per recuperare le mie cose, e portone sbarrato, senza indicazioni sull'uscita laterale.

Ogni volta mi vergogno di essere italiana. Ci sarebbe una lista senza fine di arrabbiature e di figure barbine a livello internazionale. Peccato, perché ci sono parecchie figure del presente e del passato che invece mi fanno sentire orgogliosa di essere italiana. In realtà l'essere nata in Italia non è stata una mia scelta, è stato il caso, quindi non devo né essere orgogliosa né provare vergogna. Non posso cambiare la mia lingua madre. Posso, però, scegliere dove vivere, e al momento non è in Italia. 

Monday, December 9, 2019

Impressioni di Brno

Arrivando col treno in una stazioncina secondaria perché la centrale è chiusa per lavori, la prima cosa che si nota sono i palazzoni di cemento stile socialista, come abituata a vedere atterrando a Berlino. Due passi a piedi e ci si trova in un mega centro commerciale, aperto anche la domenica. La celebrazione del consumismo, in netto contrasto con il panorama a Plattenbau. Infine si raggiunge il centro storico, un gioiellino settecentesco che “puzza” di asburgico, come Bratislava. Sullo sfondo la fortezza dello Spielberg, usato come carcere dal XVI secolo e fino alla seconda guerra mondiale, ma per noi Italiani celebre grazie a “Le mie prigioni” di Silvio Pellico. In tutto questo spiccano i cechi, molti giovani, dinamici, un tantino sbadati, ma gentili, creativi, cordiali, che parlano poco l’inglese (e meno ancora il tedesco). Una gita domenicale inondata da un bel sole inaspettato e temperature invernali, tra mercatini di artigianato e cucina locali e negozi aperti pure l’Immacolata (al contrario di Vienna).

Dalla torre del vecchio municipio, sullo sfondo lo Spielberg e casermoni.