Come ogni anno, probabilmente per l'ultima volta con queste modalità, mi sono goduta due settimane a casa, in Italia, in corrispondenza delle festività natalizie. Stavolta volevo evitare l'affollata cuccetta sul treno notturno e non trovando più posto nella combinazione diurna (treno fino a Villach e poi autobus della ÖBB - ferrovie austriache - fino a Mestre, grazie alla cortesia delle ferrovie italiane che hanno eliminato tutti i treni precedentemente in uso nella tratta) ho optato per l'aereo. Ovviamente non su Venezia, dai costi improponibili, ma su Verona con la AirDolomiti, affidabile perché... Lufthansa.
presso Faedo |
I frequenti scioperi italici per quest'anno non hanno minacciato il mio viaggio, ma comunque non si può dire che l'accoglienza in patria sia delle migliori. Partenza da Vienna alle 20:25, arrivo a Verona previsto alle 22:00. Il Catullo è collegato con la stazione ferroviaria Verona P.N. con un autobus che passa ogni 20 minuti fino alle 23:15. Nell'ipotesi migliore, dovendo recuperare il bagaglio, potrei essere alla stazione per le 22:30 - 23. Peccato che l'ultimo treno per Padova sia un frecciargento alle 22:30. Con la celeberrima tempistica di riconsegna bagagli sarebbe praticamente impossibile prenderlo! Non avendo altra scelta (a parte il prezzo, ci sono solo due voli al giorni sulla tratta), mi sono fatta venire a prendere, giusto per non iniziare la permanenza in Italia con una notte alla stazione di Verona. Idem per il ritorno. Sulle ferrovie si può sempre contare per perdere il posto in Paradiso, solo per le imprecazioni che ci vengono spontanee tra ritardi, scioperi, coincidenza mancate, prezzi dei treni "veloci", etc.
Il periodo a casa ha, però, ricompensato l'astio per l'ormai nota poca collaborazione dei servizi. A parte le giornate con i miei e con il micio, da ricordare la cena con i compagni di università, che ormai è una tradizione che ci raccoglie, anche solo per mail, da ogni dove nel mondo (alcuni sono in Australia), il giro a Venezia in una magnifica giornata di sole con altre due colleghe espatriate in paesi di lingua tedesca, una gita in montagna ed una al mare (magnifico col sole d'inverno), l'ultimo dell'anno a suonare ed a parlare di musica fino alle 4 di mattina, la consueta pizza con gli amici "del conservatorio" e la visita allo stimato maestro sui Colli. Se aggiungiamo che avevo anche da lavorare per delle scadenze, non posso proprio dire di essermi annoiata!
giocando col micio |
Purtroppo, come tutte le cose belle, i giorni sono volati ed ho dovuto tornare a Vienna. Brontolando per la musica ad alto volume e la nebbia all'aeroporto a Verona, sbuffando per il freddo e la coincidenza persa a Vienna (anche la ÖBB ne fa delle sue ogni tanto) e rimpiangendo il rilassante ronfante gatto in braccio. L'elenco delle cose che mi mancheranno sarebbe troppo lungo, le abitudini ormai sono perse ma ritrovare persone con cui si sono condivise tante esperienze rinfranca sempre. Oltre al lavoro a Vienna mi aspettavano le solite preoccupazioni e l'incertezza sul futuro, tra un mese circa sarò disoccupata e dovrò immergermi nella macchinosa burocrazia locale per avere il sussidio che mi spetta, continuando a mandare cv per il mondo ed a ricevere risposte tipo "grazie per l'interesse, il suo cv è interessante ma non abbastanza forte/non coincide con il profilo cercato". Ritenta, sarai più fortunata, se non hai già esaurito la tua dose di fortuna con Vienna e le vacanze di Natale!
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