Dopo anni di "ti prometto che vengo a trovarti" detto a Betta, una compagna di università, finalmente sono riuscita ad andare a Kiel, nell’estremo nord della Germania. Questa era l’ultima possibilità, perché dopo sette anni in città, Betta sta per tornare in Italia a tempo indeterminato. Kiel non le è mai piaciuta, descrivendola come il paradiso dei suicidi, nonostante lo Schleswig-Holstein (il Land di cui Kiel è capitale) sia paradossalmente il più felice della Germania secondo le statistiche, quindi non c’è da meravigliarsi che abbia dovuto scontrarmi con Bxl prima di decidermi.
Un volo di un’oretta mi ha portato ad Amburgo, da cui ho preso un autobus verde/giallo che in un 1h30 mi ha lasciato alla stazione di Kiel, proprio di fronte al mare, o meglio al fiordo, una sorta di stretto golfo di origine glaciale. Con la vista dei gabbiani e l’odore di mare mi sentivo in vacanza e non importa se pioviggina ed il cielo è grigio, poi finalmente ho rivisto Betta, che non vedevo da Natale scorso, alla tradizionale cena (stavolta un pranzo) dei geologi.
Un volo di un’oretta mi ha portato ad Amburgo, da cui ho preso un autobus verde/giallo che in un 1h30 mi ha lasciato alla stazione di Kiel, proprio di fronte al mare, o meglio al fiordo, una sorta di stretto golfo di origine glaciale. Con la vista dei gabbiani e l’odore di mare mi sentivo in vacanza e non importa se pioviggina ed il cielo è grigio, poi finalmente ho rivisto Betta, che non vedevo da Natale scorso, alla tradizionale cena (stavolta un pranzo) dei geologi.
La prima sera ci siamo godute una passeggiata lungo il fiordo, un parco boscoso in cui si rischia di perdersi, la via dello shopping in cui oltre alle note catene commerciali ho trovato una serie infinita di simpatiche case in stile liberty, per finire con una cena superba offerta da un suo ex-prof. per salutare una sua collega ed una birra in un locale “ggiovane” dove una ragazza un tantino stonata teneva un concerto pop-rock. L’intero sabato è stato dedicato alla festa di saluto di questa amica di Betta, pure lei in partenza per altri lidi lavorativi. Al mattino abbiamo avuto il tempo di prendere un traghetto e percorrere il fiordo fin quasi alla fine, ove si trova un villaggio tipicamente turistico con tanto di spiaggia. Kiel è importante perché qui termina il canale Est-Ovest, che collega il Baltico con il Mare del Nord, tagliando la Danimarca. Nel primo pomeriggio abbiamo iniziato un lungo picnic al parco, protrattosi fino all’ora di cena, quando il gruppo si è spostato a casa di una loro collega tedesca.
Il parco era molto carino, con un lago, prati, piste ciclabili, etc., fortunatamente baciato da un’inaspettato caldo sole, ma… il prato era coperto da escrementi di anatre. C’erano anatre ovunque! Nonostante fossi un’infiltrata (non sapevamo della partenza dell’amica di Betta quando prenotai il volo), mi hanno accolta come una collega. La varietà di nazionalità mi ha sorpresa. Nemmeno l’internazionale Bxl può vantare: tedeschi, giorgiani, statunitensi, indiani, russi, sud-americani, greci, cubani, turchi, etc. ed una grossa frazione del gruppo è costituito da ragazze!
La domenica ci siamo riposate, passeggiando tra università ed altri parchi, ove ho potuto gustare l’ultimo sontuoso pasto in terra tedesca per questo weekend di vacanza. Pur se di corsa, ho preso l’autobus per l’aeroporto ed verso sera ero di nuovo a Bxl, nonostante il ritardi di quasi un’ora del velivolo.
La domenica ci siamo riposate, passeggiando tra università ed altri parchi, ove ho potuto gustare l’ultimo sontuoso pasto in terra tedesca per questo weekend di vacanza. Pur se di corsa, ho preso l’autobus per l’aeroporto ed verso sera ero di nuovo a Bxl, nonostante il ritardi di quasi un’ora del velivolo.
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