Thursday, December 31, 2020

... tutto sommato...

Le ultime ore del 2020, poi finalmente ci lasceremo questo anno alle spalle. Questo è quello che mi sento dire da ogni dove. È veramente tutto da dimenticare? Il peggior anno della nostra vita? Se è vero che s’impara più dalle sconfitte che dalle vittorie, i passati 365 giorni ci avranno comunque lasciato qualcosa. Sicuramente è stato un anno difficile, per molti davvero drammatico, ma ci sono stati momenti positivi, come in ogni periodo della nostra vita. Alla fine, la suddivisione del tempo in anni che iniziano il primo gennaio è un’invenzione umana, l’anno solare ha una durata leggermente diversa (per questo esistono gli anni bisestili, come il 2020) ed essendo basato su un movimento pseudo-circolare non ha né inizio né fine. Ecco, dunque, una lista dei momenti piacevoli che voglio ricordare del 2020, affinché quest’anno non sia “da dimenticare” completamente: 
da qui
 
  • Convegno a Padova a febbraio. Sono tornata nella città in cui ho studiato da turista, con una visita guidata alla Specola in una giornata di sole, e da cittadina, rivivendo i luoghi della gioventù ed il pendolarismo tra il mio paese e la città come fatto per 19 anni. Sono stata una settimana in più dalla mia famiglia senza dover prendere ferie. Infine ho rivisto un caro amico romano in una giornata di fuga a Bologna, una città che accoglie sempre e chiunque con un sorriso… ed un fumante piatto di pasta fatta a mano. 
  • Pubblicazione degli articoli dal progetto, conclusosi nel 2019, che mi ha permesso di tornare a Vienna. Tali pubblicazioni hanno anche rappresentato l’inizio di collaborazioni produttive con colleghi di qui ed in Scozia. Sempre in campo scientifico, sono stata coinvolta nella scrittura di lavori di un paio di due dottorandi, in Italia ed in Austria, nella stesura di un progetto per un dottorato in Italia che è stato finanziato e nella preparazione di un articolo dal lavoro di una mia laureanda.  
  • Collaborazione con l’Università di Pavia. Era già iniziata l’anno prima, ma quest’anno si è consolidata, portando a scambi non solo di mere nozioni  scientifiche, ma anche di rapporti umani. Si è rafforzata anche la collaborazione con l'Università di Camerino ed è iniziato un affascinante progetto storico con L'Università di Firenze. Nemmeno ai tempi di Padova avevo così tanti rapporti con altre università italiane! 
  • Festa di compleanno virtuale ed in presenza. Ho raggiunto la tappa importante dei 40 anni. Se la data reale del compleanno è caduta durante il primo lockdown e quindi la festa è stata solo virtuale, ma con delle belle sorprese consegnate a casa, in estate ho potuto recuperare di persona con i colleghi d’ufficio, grazie anche ad un compaesano ristoratore. 
  • Settimana in Trentino e settimana in Burgenland con i miei. Sempre d’estate, ho potuto godere della tradizionale vacanza in montagna in famiglia, tra passeggiate tra i boschi dell’Altipiano e pratica di guida in autostrada. A settembre, poi, siamo andati in camper in Burgenland, ove abbiamo girato in bici fino a stancarci tra colline e vigneti, gustando la cucina locale e scoprendo posti nuovi. 
  • Convegno in Giappone. Se non ci fosse stata la pandemia, quest’anno non ci sarei andata. I fondi non sono sufficienti a coprire i costi di viaggio e soggiorno, non ne sarebbe valsa la pena per un giorno solo di convegno. Invece, data l’impossibilità di prendere un aereo, il convegno si è svolto online ed ho potuto seguirlo, comodamente da casa, in pigiama (causa differenza di fuso orario, si è svolto tra le 1:20 di notte e le 7 del mattino in Europa). 
  • Nuove conoscenze ed incarichi musicali. Facebook può essere utile, se non abusato. Mi ha permesso di conoscere un organista italiano, poi emigrato in Germania, che oltre ad un arricchimento culturale mi ha portato un altro contatto ed un posto ove suonare la domenica, incontrando la Vienna austriaca imperiale pre-multiculturalismo. 
  • L’acquisto di un organo digitale e la ripresa delle lezioni di perfezionamento. Non solo posso dilettarmi ogni giorno, a casa, esercitandomi o anche semplicemente “strimpellando” le musiche eterne di Bach, ma questo regalo mi ha pure permesso di rivedere il mio insegnante senza dover fare ore ed ore di treno. 
  • Ritorno alla geologia strutturale. Non ho abbandonato il tema di ricerca che mi ha portata all’estero, ma quest'anno ho avuto l’opportunità di tornare ad occuparmi di quegli argomenti che mi hanno entusiasmata negli anni di dottorato. Grazie ad un collega ed amico, sono pure andata sul terreno, cosa che non facevo da anni, apprezzando quell’attività che da studente detestavo.
     
Non è stato tutto negativo. Anzi, la pandemia e la crisi ci hanno costretto a spolverare la nostra creatività per trovare delle soluzione alternative. Se da un lato gli assembramenti e le manifestazioni contro le direttive del governo per arginare il contagio mi hanno fatto perdere fiducia nell’essere umano come soggetto pensante, dall’altro l’inventiva nel sostenersi ed affrontare le difficoltà me l’hanno fatta recuperare. Mi auguro che alla fine del 2021 possa fare di nuovo un bilancio tutto sommato positivo. Per il momento, non cancelliamo l'intero 2020, solo quello che preferiamo dimenticare.

Saturday, December 19, 2020

USA vs. Japan

Facebook has reminded me that in 2009, just before Christmas, I went to the USA for the first time to attend an international conference. For a few years after 2013, the beginning of December meant a flight to Japan, also for attending a conference. This year, I attended this traditional conference in Japan without taking a long haul flight, but waking up at 1:20 am and connecting to Zoom still in pajama. Japan and the USA represent the furthermost destinations of my scientific journeys, so far. Two places that are so different from Europe! I've been only trice to the USA, visiting San Francisco (California), Houston (Texas), Santa Fe (New Mexico), Flagstaff and nearby areas (Arizona), and Chicago (well... the airport). I've been six times in Japan, mostly around Tachikawa, Sagamihara, and Tokyo, but also visiting Sapporo and Otaru (Hokkaido). For compensating the lack of travels this year, here is a list of 5+ and the 5- for both countries, according to my opinion and experience. Don't take them too seriously!
 
USA
+ Natural landscapes. No buildings or people for km. From forests to deserts, from canyons to mountains, from rivers to two oceans.
+ Kindness, especially in the South. I don’t mean the hypocritical servility of waiters in restaurants, but the kindness of normal people, when you ask for information. Maybe, it is a rare attitude in large cities like New York, but I’ve never got rude answers, when I asked people where I was.
+ A common language, worldwide known and used. They do their best to understand and help you, even if you are not fluent in English.

+ Proud of their mixed (European) origins. Any US citizen would proudly state his/her 1/4 Italian, 1/4 Irish etc. blood.
+ Gratis drink refill in many restaurants and 24h shops and restaurants. You can live with your own rhythm.


- Cars. Except for large "European-like" cities, you need a car, or you are stuck somewhere along a 6-lane railroad. Even when a public transportation system is present, it is often seen as mean reserved for poor people.
- Most of the people just speak English. Many of them try hard to learn another language, but they easily give up. In Europe, it is normal being able to speak 2 or more foreign languages (well… not everywhere).
- Arrogance, lack of historical culture, racism. This does not apply to all the Americans, of course, many of them fight against these issues in the society. I am always disappointed by the lack of... 3-4000 yrs philosophy, science, music, architecture, literature, etc., compensated by the arrogance of being the best or the first. You can feel that in any conversation. Btw, Europe is going down in education in the last years...
- Social differences and expensive health system. In Europe, most of the inhabitants belong to the middle class, which is almost completely missing in the USA. Poor peoples, mostly Hispanics or Afro-Americans are socially marginalized and seen with suspicion by the rich (mostly white) portion of the society.
- Tax not included in the shown price in shops. In each state, you need a pocket calculator and a table with the different tax rules.

Japan
+ Culture and traditions. Thousands of years of history, literature, painting, architecture, philosophy, etc.
+ Creativity and cleverness in living with a hostile territory (volcanoes, earthquakes, landslides, floods, tsunamis...), leading for technology and safety.
+ Respect towards other people and the creation. This is related to their culture and religion(s).
+ Rail network and generally public transportation. It is more common seeing overcrowded subway trains (with officers with white gloves gently pushing people to let the door be closed) than traffic jams. Tokyo alone has more inhabitants than the whole Austria. Tokyo-Osaka (ca. 500 km) by train takes as long as Vienna-Graz (200 km).
+ Food (for variety and price). What reached Europe is perhaps 10% of what you can get on place, not to mention the difference in taste.


- English knowledge. Japanese is not easy to be learned, especially in writing, but English is not very common, even in large cities. A lady at the Haneda airport, aiming to show the preparation for the Olympics, indicated a new sign of toilets, written in Japanese, Chinese, and Korean (I guess)... very helpful! I don't like using English as a worldwide unique language, but... it makes life much easier to a lot of people.
- The condition of women in the culture. Wait! I don't mean that women are badly treated, but they do have less career opportunities than men. It is part of their mentality. Most of the women quit studying or working as soon as they marry, and unmarried >30 yrs old women are considered weird.
- Strong honor mentality. This is also in their culture. Mistakes are not easily forgiven. A personal failure leads to suicide or rejection from the family.
- The word "no" doesn't exist (or is very rarely used). It became a recurring joke among European colleagues. We learned that "maybe" corresponds to our very rude "no" or "never".
- Left-hand drive. Like in the UK and in a few other places on the world. I didn't drive in Japan, but I did ride a bike. It is confusing. Luckily, traffic lights and bike lines are everywhere, otherwise it would have been quite dangerous. How do they manage to survive in the USA or even worse in (Southern) Europe? In fact, it was hard to find 5- for Japan, excluding the difference in mentality with Europe. I like this country very much!