Le ultime ore del 2020, poi finalmente ci lasceremo questo anno alle spalle. Questo è quello che mi sento dire da ogni dove. È veramente tutto da dimenticare? Il peggior anno della nostra vita? Se è vero che s’impara più dalle sconfitte che dalle vittorie, i passati 365 giorni ci avranno comunque lasciato qualcosa. Sicuramente è stato un anno difficile, per molti davvero drammatico, ma ci sono stati momenti positivi, come in ogni periodo della nostra vita. Alla fine, la suddivisione del tempo in anni che iniziano il primo gennaio è un’invenzione umana, l’anno solare ha una durata leggermente diversa (per questo esistono gli anni bisestili, come il 2020) ed essendo basato su un movimento pseudo-circolare non ha né inizio né fine. Ecco, dunque, una lista dei momenti piacevoli che voglio ricordare del 2020, affinché quest’anno non sia “da dimenticare” completamente:
da qui |
- Convegno a Padova a febbraio. Sono tornata nella città in cui ho studiato da turista, con una visita guidata alla Specola in una giornata di sole, e da cittadina, rivivendo i luoghi della gioventù ed il pendolarismo tra il mio paese e la città come fatto per 19 anni. Sono stata una settimana in più dalla mia famiglia senza dover prendere ferie. Infine ho rivisto un caro amico romano in una giornata di fuga a Bologna, una città che accoglie sempre e chiunque con un sorriso… ed un fumante piatto di pasta fatta a mano.
- Pubblicazione degli articoli dal progetto, conclusosi nel 2019, che mi ha permesso di tornare a Vienna. Tali pubblicazioni hanno anche rappresentato l’inizio di collaborazioni produttive con colleghi di qui ed in Scozia. Sempre in campo scientifico, sono stata coinvolta nella scrittura di lavori di un paio di due dottorandi, in Italia ed in Austria, nella stesura di un progetto per un dottorato in Italia che è stato finanziato e nella preparazione di un articolo dal lavoro di una mia laureanda.
- Collaborazione con l’Università di Pavia. Era già iniziata l’anno prima, ma quest’anno si è consolidata, portando a scambi non solo di mere nozioni scientifiche, ma anche di rapporti umani. Si è rafforzata anche la collaborazione con l'Università di Camerino ed è iniziato un affascinante progetto storico con L'Università di Firenze. Nemmeno ai tempi di Padova avevo così tanti rapporti con altre università italiane!
- Festa di compleanno virtuale ed in presenza. Ho raggiunto la tappa importante dei 40 anni. Se la data reale del compleanno è caduta durante il primo lockdown e quindi la festa è stata solo virtuale, ma con delle belle sorprese consegnate a casa, in estate ho potuto recuperare di persona con i colleghi d’ufficio, grazie anche ad un compaesano ristoratore.
- Settimana in Trentino e settimana in Burgenland con i miei. Sempre d’estate, ho potuto godere della tradizionale vacanza in montagna in famiglia, tra passeggiate tra i boschi dell’Altipiano e pratica di guida in autostrada. A settembre, poi, siamo andati in camper in Burgenland, ove abbiamo girato in bici fino a stancarci tra colline e vigneti, gustando la cucina locale e scoprendo posti nuovi.
- Convegno in Giappone. Se non ci fosse stata la pandemia, quest’anno non ci sarei andata. I fondi non sono sufficienti a coprire i costi di viaggio e soggiorno, non ne sarebbe valsa la pena per un giorno solo di convegno. Invece, data l’impossibilità di prendere un aereo, il convegno si è svolto online ed ho potuto seguirlo, comodamente da casa, in pigiama (causa differenza di fuso orario, si è svolto tra le 1:20 di notte e le 7 del mattino in Europa).
- Nuove conoscenze ed incarichi musicali. Facebook può essere utile, se non abusato. Mi ha permesso di conoscere un organista italiano, poi emigrato in Germania, che oltre ad un arricchimento culturale mi ha portato un altro contatto ed un posto ove suonare la domenica, incontrando la Vienna austriaca imperiale pre-multiculturalismo.
- L’acquisto di un organo digitale e la ripresa delle lezioni di perfezionamento. Non solo posso dilettarmi ogni giorno, a casa, esercitandomi o anche semplicemente “strimpellando” le musiche eterne di Bach, ma questo regalo mi ha pure permesso di rivedere il mio insegnante senza dover fare ore ed ore di treno.
- Ritorno alla geologia strutturale. Non ho abbandonato il tema di ricerca che mi ha portata all’estero, ma quest'anno ho avuto l’opportunità di tornare ad occuparmi di quegli argomenti che mi hanno entusiasmata negli anni di dottorato. Grazie ad un collega ed amico, sono pure andata sul terreno, cosa che non facevo da anni, apprezzando quell’attività che da studente detestavo.
No comments:
Post a Comment