Dopo ben 19 mesi, sono tornata a sud col treno. Non ero mai stata così a lungo
lontano dal paese, anche se ad onor del vero ero scesa brevemente a luglio in
camper. In questi giorni "giù", oltre ai soliti giri e ad aggiornare i computer
dei miei, sono stata al mare, nella mia vecchia università e ad un concerto
d'organo. Sono rientrata a Vienna ormai da due settimane, trovandola con contagi
crescenti ed alla disperata ricerca di un modo per evitare un nuovo lockdown.
Cosa mi ha lasciato questo viaggio in Italia?
- Viaggi con mezzi pubblici ed
atmosfera generale. La gente è stranamente rassegnata ai controlli, alle
mascherine (normali) ed al disinfettante, ma praticamente la totalità delle
persone si attiene alle regole. Il treno dei pendolari era pieno (non
strapieno), ma a differenza di Vienna tutti avevano la mscherina. I mezzi
avrebbero entrata ed uscita in porte separate, come nelle stazioni, ma questo
non è ancora arrivato, come anche l'appello ripetuto continuamente di favorire
la discesa dei passeggeri prima di salire. Certe cose non cambiano!
Da Porta Portello a Padova. |
- Visita all'università. L'occasione era una mostra di meteoriti
allestita da colleghi grazie al prestito di un collezionista privato. Mostra
carina, fatta bene e con pezzi rari che spesso nemmeno alcuni prestigiosi musei
si possono permettere. Ho anche rivisto un dottorando tedesco che era stato a
Vienna giusto prima dello scoppio della pandemia e per puro caso ho reincontrato
uno dei miei supervisori di dottorato. L'uni italiana si sta lentamente, molto
lentamente, internazionalizzando, grazie a giovani professori che sono rientrati
dall'estero e che riescono ad attirare ricercatori non solo dai paesi in via di
sviluppo. L'eccellenza della ricerca italiana è poco apprezzata, in parte a
causa dei noti ostacoli posti dalla burocrazia borbonica, dall'impegno
didaddttico per gli italoparlanti, dalla miriade di commissioni pressoché
inutili e dalla perenne carenza di fondi. Onestamente, se l'Italia si fosse
trovata a questo livello 5-6 anni fa, probabilmente avrei potuto tentare di
rientrare. Ora non ci penso proprio.
Spiaggia di Sottomarina |
Se
la situazione non peggiora, cosa che inizio a dubitare dati i numeri quotidiani,
quest'anno potrò tornare a trascorrere le festività natalizie con i miei al
paese. Purtroppo non si può prevedere quel che accadrà domani. Resta la
speranza.
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