Per un colpo di fortuna o un segno del destino, o meglio, per volere di Dio, sono stata selezionata per un post-doc a Vienna! Notizia bellissima per molti motivi (progetto entusiasmante, tema internazionale, vicinanza, affinità culturale, etc. etc.) ma che comporta anche alcuni grossi cambiamenti (trasferimento all'estero, vita da single, lasciare tutte le attività intraprese in Italia, etc. etc.). In ogni caso, sono andata due giorni a Vienna, città che avevo già visitato come turista già altre 4 volte, per firmare il contratto. Segue cronaca di queste due intense giornate.
Il viaggio di andata non è stato piacevolissimo. Avevo trovato un'offerta delle Ferrovie per cui per soli €29 potevo passare le otto ore del viaggio di notte seduta in uno scompartimento a sei. Il problema è che salendo da Padova alle 00.41 su un treno partito 5 h prima da Roma... gli altri occupanti dello scompartimento già dormivano ed avevano intasato anche il mio posto. Una volta preso possesso dello spazio che mi spettava, cercare di dormire è stata un'impresa inutile: a Mestre cambio di direzione di marcia ed aggiunta di 3 vagoni da Milano, a Tarvisio cambio di motrice e di personale, alle 4 del mattino controllo biglietti, alle 5 controllo dei documenti (con la polizia austriaca non proprio cordiale), etc. Il treno poi ha accumulato quasi un'ora di ritardo a causa di problemi sulla linea e per lo spostamento temporaneo di tutto il traffico in una stazione minore per lavori nella stazione principale. L'unico aspetto gradevole è stato il panorama: una ferrovia tutta curve che s'inerpica tra montagne completamente bianche per la neve.
A Vienna mi aspettava un'accoglienza molto diversa da quella cui ero abituata in Italia. Il mio nuovo capo aveva prenotato per me una stanza in un bell'albergo proprio di fronte al dipartimento. Il dipartimento si trova in un'ampia area universitaria costruita sopra una grossa stazione ferroviaria e nelle vicinanze di un enorme inceneritore e termovalorizzatore. Credevo che sarei crepata dall'odore, invece non si sentiva nulla! Inoltre la costruzione è artisticamente molto bella.... in stile Gaudì.
Il prof. mi aspettava per l'ora di pranzo. Pranzo viennese al ristorante (Suppe, pollo, riso e verdure) e poi compilazione del contratto e visita al dipartimento: un labirinto fornito di tutto, dal TEM al tavolino universale, agli spettrometri di massa, etc. La sera cena tipica ai confini della foresta viennese con il prof. e la moglie americana in un caratteristico locale-cantina celebre per il vino. Decisamente gli austriaci mangiano meglio dei tedeschi: una selezione di strudel di verdure, pasticci di patate o pasta, insalate di patate ad accompagnare la tipica “cotoletta” locale, seguita poi da pane nero su cui spalmare succulente creme di formaggi e verdure. Il tutto innaffiato dal vino gespritz... ossia leggero vino bianco tagliato con acqua frizzante (un delitto per noi italiani, ma il risultato era veramente apprezzabile, leggero e digestivo). Il prof. e la moglie sono davvero molto simpatici, ho trascorso una serata deliziosa, parlando marginalmente di lavoro ma imparando molto sulle tradizioni locali e ridendo di cuore dei difetti dei rispettivi paesi di provenienza... difetti cui in realtà siamo tutti affezionati perché rendono caratteristici un popolo!
Il giorno dopo sono andata nella residenza per studenti dove alloggerò per avere qualche informazione in più sull'appartamento. Segno del destino anche questo: quand'ero ormai disperata perché tutte le residenze erano piene e gli affittuari privati non rispondevano, si è liberato un appartamento doppio (ahimè anche nel prezzo) in questa residenza luterana e dedicata ad Albert Schweitzer (teologo, organista, medico e filantropo). L'edificio è nuovo e fornitissimo (tranne di un organo, ma ne troverò uno dove esercitarmi, intanto mi accontenterò del pianoforte nella stanza della musica), vicinissimo al centro e non troppo distante dal dipartimento.
Il giorno dopo sono andata nella residenza per studenti dove alloggerò per avere qualche informazione in più sull'appartamento. Segno del destino anche questo: quand'ero ormai disperata perché tutte le residenze erano piene e gli affittuari privati non rispondevano, si è liberato un appartamento doppio (ahimè anche nel prezzo) in questa residenza luterana e dedicata ad Albert Schweitzer (teologo, organista, medico e filantropo). L'edificio è nuovo e fornitissimo (tranne di un organo, ma ne troverò uno dove esercitarmi, intanto mi accontenterò del pianoforte nella stanza della musica), vicinissimo al centro e non troppo distante dal dipartimento.
Dopo un breve incontro con il prof. per stabilire la data di un mio seminario su cosa ho fatto durante il dottorato e per attivare il nuovo indirizzo di posta elettronica, ho trascorso il pomeriggio da turista, cercando la comunità italiana e poi visitando la Casa della Musica, interessante museo sulla storia musicale viennese e sulla percezione del suono... la cui tecnologica e kitsch conclusione era la possibilità di dirigere l'orchestra dei Wiener!
Il viaggio di ritorno è stato più riposante perché avevo prenotato una cuccetta (sempre in offerta). Durante l'attesa ho conosciuto un gentilissimo pianista italiano dal curriculum concertistico impressionante ma di grande umiltà e cultura, in città per un concerto. Nello scompartimento c'era solamente un'altra occupante, una simpatica ragazza milanese che sta praticamente (ma non proprio ufficialmente, per ora) svolgendo un dottorato in filologia a Vienna. Abbiamo piacevolmente chiacchierato per gran parte del viaggio ed ho avuto modo di apprendere qualcosa di più sul logo ove mi trasferirò.
Dai primi di marzo andrò su stabilmente, Dio volendo. Non sarà tutto oro e ci saranno momenti di sconforto con la tentazione di mollare tutto per tornare a casa, ma ci saranno anche molti giorni piacevoli, pieni di scoperte entusiasmanti e di nuove amicizie. Non avrò certo tempo per annoiarmi... il prof. mi ha già programmato 15 gg. a Berlino per poter avere i campioni e con l'occasione terrò un seminario e seguirò un dottorando (entrambe responsabilità che mi spaventano non poco non avendolo mai fatto prima). In ogni caso, parto con le migliori intenzioni!
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