Wednesday, February 27, 2019

La seconda chance di Glasgow

Ormai sette anni fa visitai la Scozia per la prima volta. Mi piacque parecchio, dalle coste selvagge alle alture rurali, dalle isole tempestose alle rovine di castelli e chiese. Terra affascinante, con una sua bellezza unica... tranne Glasgow. La grossa città ex-industriale mi sembrò davvero orribile. Pure dopo aver conosciuto Bxl, continuai a considerare Glasgow la città più brutta che avessi mai visitato.

Ora vi ci sono tornata per una settimana. Non in vacanza con amici, come in passato, ma da sola e per lavoro. Ho principalmente trascorso le mie giornate tra laboratorio senza finestre, scrivania verso un muro e stanza di albergo nel seminterrato (soluzione tipicamente britannica). Eppure ho avuto modo di esplorare la zona e di gustare la gioviale vita studentesca. A differenza della volta precedente, sono prevalentemente rimasta nel West End, ampio quartiere vittoriano tra parchi, musei e università. Molto meglio della parte orientale, appena dietro la cattedrale, dominata dall'architettura industriale e da palazzoni impersonali costruiti dal dopoguerra in poi. Sono tornata in centro, che ancora una volta non mi ha colpita particolarmente.

Le volte nell'edificio principale dell'università
In sostanza, mi sono piaciuti i parchi, i fiumi, i musei gratuiti (consigliato il Kelvingrove, con i concerti d'organo quotidiani), la cordialità e l'ironia dei locali (tipicamente "decorano" statue e monumenti con coni stradali), la diffusione della cultura, la presenza di una numerosa comunità straniera (soprattutto studentesca, pur se in gran parte anglofona, non è scozzese) ed il forte accento, nonostante renda l'inglese praticamente incomprensibile. Non ho gradito la sporcizia un po' diffusa (ma meglio di Londra e Bxl), la mancata piena differenziazione della spazzatura, il numero di senzatetto che discretamente chiede l'elemosina, la carenza di edifici pre-vittoriani ed il grigiore generale. Non basta il meteo, hanno dato una mano all'atmosfera costruendo a perdita d'occhio edifici in arenite bruna, tutti uguali gli uni agli altri. Almeno a Kensington a Londra hanno anteposto delle colonnine bianche.

Panoramica di abitazioni di epoca vittoriana


Sul piano lavorativo, è stata una settimana molto produttiva, sono pienamente soddisfatta. Colleghi preparati, altamente specializzati, ma anche simpatici e disponibili, con cui ho alternato chiacchierate fantascientifiche o banali con quelle scientifiche, sempre davanti ad una birra o ad un caffè/tè. In genere, nonostante il mondo accademico sia contro la Brexit (come anche gran parte della Scozia), ho notato quanto il mondo britannico si differenzi dal continente e quanto ci tenga a rimarcare la separazione, basti pensare che chiamano "Europei" gli accademici o gli artisti da oltremanica. Cosa che finora avevo sentito solo negli USA. La Scozia è diversa dall'Inghilterra, come la Baviera è diversa dall'Essen, ma c'è qualcosa che le identifica come facenti parte della stesso mondo. Non solo le prese di corrente e la lingua ufficiale.

Tornando alla classifica delle città più brutte che abbia visitato, ammetto che possa esserci di peggio, posti di cui ho sentito parlare ma che non ho mai visitato di persona, come Charleroi, Leeds, Manchester, etc. Tanto Bratislava è rococò di Maria Theresia, tanto Glasgow è vittoriana (nella parte carina della città, idem per Bratislava). Se restassi in accademia, potrei tornarci già l'anno prossimo, per un convegno. Da visitare se vi capita di passare dalla Scozia, anche se le vere meraviglie sono fuori città.

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