Dopo due anni di pandemia, in cui molti hanno abbandonato cori ed orchestre sia tra i professionisti sia tra gli amatori, la Baviera cerca di promuovere un ritorno alla musica. Il fare musica fa bene, al corpo ed allo spirito. Ecco i 9 motivi che BR-Klassik elenca per convincersi ad iniziare, ad ogni età (https://www.br-klassik.de/aktuell/news-kritik/musik-machen-neun-gruende-100.html) nella mia libera traduzione:
Musikkapelle am Oberauer Dorfplatz
(Oberau-Online, CC BY-NC 2.0.)
1. Quasi tutti gli essere umani hanno uno spirito musicale. Solo il 2% della popolazione ha un effettivo problema genetico e non riesce a distinguere l'altezza dei suoni. (Aggiungo che questa capacità si può esercitare, molte persone che si ritengono "stonate" o "amusicali" non lo sono affatto).
2. Cantare fa bene al nostro sistema immunitario, ci sono basi scientifiche per questa affermazione.
3. I bambini che hanno ricevuto lezioni di musica hanno una concentrazione migliore e più a lungo, fanno anche meno errori di battitura e sanno leggere meglio.
4. La musica rende felici. Già ascoltare musica agisce sulla salute psichica, migliorando il nostro benessere.
5. Non è mai troppo tardi. Fare musica in tarda età contrasta l'Alzheimer (anche questo è scientificamente provato).
6. Chi pratica la musica ha migliori abilità comunicative.
7. Ascoltare musica aiuta la memoria (confermo, ho sempre studiato con musica di sottofondo, associando alcune materie ad alcuni autori, Beethoven tra tutti).
8. Si sospetta che tutti gli essere umani abbiano l'orecchio assoluto alla nascita (ossia la capacità di riconoscere l'altezza di un suono a caso).
9. Ascoltare musica può pure alleviare il mal di schiena (e dolori in genere, frutto di uno studio).
La lista è semiseria. In sostanza si ribadiscono i benefici del fare musica. Ne aggiungo alcuni: a) cantando in coro o suonando in gruppo si impara a badare alla propria parte, ma anche ad ascoltare cosa fanno gli altri adeguando e correggendo il nostro contributo, oltre a seguire la direzione data da un coordinatore (capacità che torna molto utile nel mondo lavorativo), b) s'impara a trovare i punti in comune, respirando assieme, invece di sottolineare le differenze (nel dialogo con altre culture, la musica è un linguaggio "internazionale"), e c) s'impara l'autodisciplina, che permetta di studiare "da soli" all'università ed oltre, senza trovarsi all'ultimo con decine di libri accumulati.
Foto by Katholische Kirche Vorarlberg (CC BY-NC-SA 2.0.) |
No comments:
Post a Comment