Non vacanze rimanendo a casa ma tornando, per la prima volta dopo circa sei mesi, ossia da Pasqua, nella mia casa, in Italia. Viaggio confortevole grazie alle ferrovie austriache, ma che ha comportato l'uso di 5 diversi mezzi di trasporto: la metropolitana fino alla stazione ferroviaria, un treno austriaco fino a Villach, un autobus delle ferrovie austriache fino a Mestre, un treno italiano fino a Padova ed infine l'auto di papà fino a Montegrotto. Idem per il ritorno con l'aggiunta di un tram fino alla casa viennese.
Finalmente a casa! Cosa c'è in questa casa che mi è mancato a Vienna? Intendo di materiale. Il materasso ultra-tecnologico che mi evita di girarmi e rigirarmi nel letto, un organo elettronico con due manuali e pedaliera (radiale concava... impossibile azzeccare un pedale dopo essermi esercitata su pedaliere piane parallele austriache) su cui studiare in camera da letto, un pianoforte che incredibilmente ha tenuto l'accordatura ed una cucina fornitissima e dotata di fuochi a gas e forno per preparare dolci e prelibatezze. Veramente la cucina potrei attrezzarla anche a Vienna, ma poi sarei pigra a faticar tanto per me sola.
Tornare a casa è stata anche l'occasione per rivedere alcuni dei miei amici, ossia quelli disponibili il fine settimana in cui rimpatriavo. Una bella serata in pizzeria! Come ai vecchi tempi, che non sono così vecchi poi, visto che sono emigrata da poco più di 6 mesi! Ero quasi sorpresa di non trovare grossi cambiamenti nei miei amici, ma effettivamente non è passato molto tempo, inoltre ci si tiene in contatto grazie all'evoluzione della tecnologia. Certo che le serate con loro non sono confrontabili con le birre tra colleghi a Vienna: eccetto i pochi italiani presenti, gli stranieri non sanno apprezzare le battute ed i doppi sensi italiani, che spesso non funzionano se tradotti in inglese o peggio in tedesco.
Al centro di questa vacanza alcuni giorni al mare per soddisfare il bisogno di aria iodata. Niente mete lontane con spiagge dorate ed acque trasparenti, bensì la vicina Sottomarina, che non è affatto da disprezzare in settembre. Passeggiate sul lungomare con i piedi nella sabbia, lunghi giri in bici nell'entroterra, l'ennesimo giro nella città di Clodia, il colorato e confusionario mercato del pesce, e tutto quel misto di profondo sud dato dalle lenzuola stese tra i balconi e le strette vie, ed il sapore veneto dato dallo strano dialetto e dalla laguna. Per fortuna con un tempo magnifico! Per mia gioia, in pochi si godevano questo spettacolo, mentre tutti i lidi venivano lentamente smantellati ed i ragazzi riprendevano la scuola.
Prima di ripartire per Vienna due soste d'obbligo: la parrucchiera, perché Oltralpe non hanno stile nel tagliare i capelli, e la piscina termale, perché le numerose piscine di Vienna saranno pure economiche ed ampie ma mancano degli effetti benefici delle terme sul fisico e sull'animo. Quest'ultima tappa ha comportato una rilassante mattinata con la mamma alla scoperta dei vari tipi di idromassaggio e delle diverse piscine di un prestigioso hotel.
Non sarei più ripartita, ormai avevo prenotato ed a Vienna mi aspettavano vari lavori lasciati in sospeso, ma prima non potevo mancare di passare dal duomo di Montegrotto per salutare il parroco presso cui ho prestato servizio per più di 10 anni, praticamente da poco dopo il suo arrivo, e che ora sta per essere trasferito. Invece, non è stato destino, perché anche lui ha scelto questa settimana per un momento di distensione o un pellegrinaggio. Pazienza. Zaino carico di vestiario, testa piena di ricordi, cuore lasciato a CASA, mi rimetto in viaggio con la promessa di tornare tra un paio di mesi.
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