In questo anno a Vienna sia io sia degli amici hanno avuto bisogno del medico, ed abbiamo dovuto usare i servizi di qui, visto che la nostra tessera sanitaria vale per 3 mesi come turista e decade al momento dell'iscrizione all'AIRE. Per fortuna non c'erano motivi gravi per ricorrere al medico, ma è stata l'occasione per conoscere il sistema e confrontarlo con quello italiano. Ovviamente dal mio punto di vista.
In Italia esiste un sistema sanitario nazionale, pagato in parte dalle nostre tasse, che copre praticamente tutto previo pagamento di un fisso, chiamato "ticket", ad ogni prestazione. Chi è affetto da particolari patologie o sotto un determinato reddito ha diritto all'esenzione da tale fisso. In Austria bisogna pagare un'assicurazione privata ma normalmente è inclusa nel contratto di lavoro, anche pensionati e disoccupati sono assicurati, ma se è uno ne ha la possibilità è meglio in questi casi pagarsi un'assicurazione privata di più alta categoria. L'assicurazione austriaca che ci è stata fornita dall'università è molto buona, copre praticamente tutto al 90% (nel senso che il 10% delle spese è a nostro carico), tranne… la prevenzione, dai vaccini alla pulizia dentale, che comunque hanno costi contenuti.
immagine presa dal web |
Il medico di base in Italia è assegnato o scelto ma cambiarlo comporta una certa mole di documenti non seguito dal trasferimento delle informazioni sul paziente, per cui è raro che uno cambi medico, quello lasciato deve proprio essere scarso od aver fatto qualche grave malefatta. In Austria il medico di base si sceglie ed ogni 3 mesi si può cambiare, senza comunicarlo ad alcuno, le informazioni sono registrate sulla tessera sanitaria. Se uno cambia casa è normale che vada dal medico più vicino, inoltre molti parlano almeno una seconda lingua, altro criterio di scelta. In Italia però il medico di base non si paga extra, non c'è ticket, mentre in Austria ogni chiacchierata col medico ha un suo costo, se uno non è assicurato paga quasi quanto una visita specialistica privata, per cui uno o rinuncia se non urgente o fa descrivere i sintomi da un conoscente assicurato.
Un amico ha dovuto subire un intervento in ospedale qui a Vienna. Tralascio di descrivere la confusione dei reparti dell'ospedale di Padova perché hanno in progetto di costruirne uno nuovo che ospiti tutto nel medesimo edificio e con una più logica distribuzione degli ambienti. Speriamo! La cosa che più mi colpisce di Padova è il doppione tra quello che è l'ospedale "normale" e la clinica universitaria con gli inevitabili confronti. Vienna è una capitale ed ovviamente ha più di un ospedale. Ho visto quello centrale, dominato da due torri piuttosto bruttine di 21 piani. Confronto impari, dall'ingresso che sembra una stazione o un centro commerciale al giardino per il movimento, dal collegamento diretto con la metropolitana (a Padova mia nonna fu investita davanti al Pronto Soccorso da una ragazza in motorino mentre attraversava la strada sulle strisce, dopo essere scesa dall'autobus) al camice e calzettoni anti-trombosi, e le lenzuola colorate fornite dall'ospedale, dagli orari di visita elastici alla distribuzione dei giornali (non dei santini con richiesta di offerta come accade a Padova), e molti altri dettagli. Basta poco per far funzionare le cose risparmiando tempo e rendendo un po' più confortevole il soggiorno di un malato che non aspira altro che a stare meglio e tornare a casa.
ospedale centrale di Vienna, foto presa dal web |
La tempistica è la vera differenza, confrontando la stessa prestazione. In Italia ho dovuto perdere mezza giornata dal mio medico di base per farmi ordinare una visita specialistica. Per tale visita mi hanno proposto quasi un anno di attesa con il servizio pubblico, due settimane privatamente. Vada per il privato, quando uno ha bisogno… Il medico specialista dopo la visita, pagata quasi €100, ha scritto una lettera al medico di base chiedendo degli esami che avrei dovuto fare. Altra mezza giornata dal medico di base per le impegnative, esami poi prenotati nel pubblico a distanza di un paio di mesi, pur pagando il ticket sono costati circa €60 l'uno. Poi ho dovuto riprenotare un incontro con il medico specialista per mostrare gli esiti e decidere la terapia, che ovviamente è stata ordinata dal medico di base. Mesi e soldi. In Austria ho saltato il medico di base, mi sono scelta uno specialista vicino casa, ho prenotato la visita per una settimana dopo, in orario comodo (dopo il lavoro). Il medico mi ha visitato, mi ha fatto parte degli esami nel suo studio e mi ha ordinato gli altri, svolti a pochi giorni di distanza, per la verifica degli esiti un breve incontro sempre previa prenotazione. In due settimane processo concluso, pagando due mesi dopo circa €30 (il famoso 10% non coperto dall'assicurazione ed un esame particolare).
È costato (a me) molto meno perché ci sono stati meno passaggi. Ho capito che l'università italiana sforna medici a vagonate, ma non capisco perché dobbiamo mantenerli tutti noi… rimettendoci anche in salute!!!
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