Viaggio lampo, di lavoro, con partenza prima dell'alba, per la prima volta in taxi fino all'aeroporto, e ritorno ben dopo il tramonto, per un totale di 17h fuori casa di cui 11 effettive sul suolo tedesco. Non voglio soffermarmi sullo scopo professionale del viaggio quanto sulle sensazioni che questo ha suscitato.
Che adori Berlino non è un mistero e mi è dispiaciuto non aver avuto il tempo per passeggiare per la città, ho visto solo l'aeroporto, il museo, la mensa e la metro. Mi aspettavo la pioggia ed invece c'era il sole. Che bello sentirsi capiti nonostante il mio tedesco... e trovare persone che fanno battute, scambiano una parola, dai negozi ai mezzi di trasporto. Per non parlare di due tipi in aeroporto che per sondaggio o promozione mi hanno fermata sia all'andata sia al ritorno chiedendomi se vivessi o abitassi (non vedo la differenza) in Germania. Mi ha trovata impreparata il dottorando di Berlino che mi ha salutato con un abbraccio alla partenza, avrà imparato dal suo prof. ma ultimamente i tedeschi mi sorprendono. Il ritorno ritardato da una fitta nebbia sull'aeroporto di Vienna mi ha fatto sentire ancora di più l'idea di "casa" (una sera così a Venezia ed avrebbero deviato tutti i voli chissà dove). Alla sera ero quasi triste e commossa dal dover lasciare nuovamente questa città, potendo solo sognare di trasferirmi qui un giorno.
due foto scattate a Tegel con il cellulare |
Mi piace conoscere i posti in cui mi trovo e questo tipo di viaggi non lo permette. Decisamente non potrei mai lavorare a questi livelli!