Un giorno, cento tradizioni. Dalle mie parti si usa dire "a San Martino, castagne e vino" ed è così che di solito si celebra. Da noi si dice anche l'estate di San Martino, in onore alla storia (o leggenda) del santo di Tours che divise il suo mantello con un povero. Qui si sommano altri usi, dalla processione di casa in casa dei bambini armati di lanterne alla vigilia, alla cena a base di oca, canederlo di patate e cavolo rosso con cannella. L'undici novembre alle 11.11 inizia pure il Carnevale nei paesi di lingua tedesca e qui a Vienna usano offrire krapfen nella zona pedonale e poi danzare tutti assieme il valzer e la quadriglia. Quest'anno poi si aggiungeva la particolarità che l'anno terminava con un 11 e tutta questa abbondanza di numeri uno ha fatto profetare a qualcuno la fine del mondo... peccato che questa coincidenza di cifre accada solo nel nostro calendario, eppure l'11.11.1111 non è accaduto nulla di notabile.
con ricetta, da qui |
Di tutte queste tradizione ho preso parte solamente alla cena a base di oca organizzata da un gruppo di Italiani a Vienna. Fu lo stesso l'anno scorso, sembra passato un secolo. L'anno scorso c'erano anche tre dottorande italiane, che nei mesi successivi hanno lasciato l'Austria, e due compagni di università, ospiti per una collaborazione. Quest'anno la cena, nello stesso posto, è stata più popolata, con almeno 30 partecipanti, ma mi sono sentita un po' più sola, visto che tanti colleghi durante quest'anno hanno lasciato la città ed io ho perso l'illusione di stare in una sorta di paradiso.
In pochi in realtà si sono accorti di San Martino, tutti in diretta dai palazzi del potere in Italia, in fremente attesa delle dimissioni del primo ministro. Anche a livello internazionale non si parlava d'altro. Sinceramente penso fosse un atto dovuto e che avrebbe rischiato una fine peggiore, magari violenta, se avesse insistito a restare attaccato alla poltrona, ma mi ha spaventata la reazione della gente. Vuol dire che era stata portata all'esasperazione, più di quanto possa apparire da fuori. Era carica e pronta ad esplodere. Mi auguro che da questa carica possa nascere qualcosa di buono per il Paese, mi auguro che al prossimo San Martino, ovunque sia, possa trascorrere un'altra bella serata tra connazionali, dimenticando la politica ed il "san Silvio" che è entrato subdolamente nelle nostre case per quasi vent'anni e che con fatica è stato estirpato.
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