Monday, March 15, 2010

nostalgia

Dopo più di una settimana qui inizio ad avere un po' di nostalgia di casa, ma non nel senso di voler tornare in Italia o di preferire quella a questa, ma semplicemente perché certe situazioni mi ricordano piacevoli esperienze passate.


Una di queste situazioni è il trovare tra i colleghi dei caratteri positivi comuni. Ognuno è libero di riconoscervi. La collega materna e protettiva, quella sempre entusiasta, quella che se ne sta sulle sue ma è disponibile ad ogni richiesta, quella puntuale e precisa, il collega timido e geniale, quello "so tutto io" ma molto alla mano, quello folle e simpatico con cui condividere le passioni più originali, etc. Il ritrovare questi caratteri ricorrenti, pur nella differenza di ogni individuo, rende l'adattamento ad un nuovo posto meno difficile. Sicuramente anch'io costituisco un carattere comune per gli altri.

Un'altra situazione, invece, è stata l'uscita del sabato sera, che mi ha riportato ai tempi delle superiori. Prima l'attesa dei ritardatari, poi la ricerca di un posto che andasse bene a tutti, infine l'atmosfera distesa davanti ad una birra ed immersi nel fumo di sigarette (fatto biasimevole che qui in Austria non ci sia ancora il divieto di fumare nei locali pubblici, ma stvolta ha contribuito al tuffo nel passato, compreso l'odore rimasto sui vestiti fino all'intimo).

Ovviamente una grossa differenza c'è, non certo l'età dei partecipanti perchè non è mai stato un problema, ma la lingua per comunicare. Pensare in una lingua diversa dalla nostra lingua madre è una difficoltà aggiunta, ma se all'inizio ci si sente spaventati ed intimiditi dal senso d'inadeguatezza, poi ci si dimentica dell'ostacolo, ricorrendo anche all'universale linguaggio gestuale (di cui gli Italiani sono campioni) per farsi capire.

Nella solitudine di una ventosa domenica pomeriggio, il ricordo di queste esperienze mi fa capire quanto ho imparato da questi "occasionali" compagni di viaggio e quanto ancora ho da imparare da e con loro.

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