Non si può definire altrimenti un viaggio di tre settimane passando nell'ordine da Freiberg-Dresda-Berlino-Vienna (ritorno per 3 gg.)-Windischeschenbach. Viaggio di lavoro ma anche per divertimento e turismo. Vi terrò aggiornati con il mio diario di viaggio!
I giorno: il giorno più lungo, Vienna-Freiberg
I giorno: il giorno più lungo, Vienna-Freiberg
La
via più breve tra Vienna e Freiberg sarebbe tramite Praga e quindi
Dresda, invece la sottoscritta, potendo chiedere il rimborso solo da e
per Berlino ed essendo più economico prenotare un volo di andata e
ritorno che solo ritorno, ha pensato di prendere un aereo fino a Berlino
e poi proseguire in treno. Idea fantastica, se non fosse per la
tempistica: volo da Vienna ore 7.15, ossia sono uscita di casa alle 4.30
di notte per prendere il primo CAT a disposizione. Alla stazione del
CAT si può fare già il check in e viene ritirata la valigia, temevo non
arrivasse a destinazione, invece sì! Fantastico! A Tegel i bagagli del
nostro volo sono stati consegnati su un carrello adiacente al gate,
evitando peregrinazioni per l'aeroporto. Fantastico bis! Le
peregrinazioni ho comunque dovuto farle per trovare la fermata
dell'autobus. Alle 9.30 ero già all'Hauptbahnhof, una meraviglia
dell'architettura moderna, un trionfo di scale mobili e vetrate con
praticamente due stazioni sovrapposte ed in mezzo un centro commerciale.
Si trova nel cuore di Berlino, con spiagge private sulla Sprea e vista
su Alexanderplatz, Reichstag e Potsdamerplatz. Il treno prenotato
partiva dopo ben 4 ore, ma mi sono goduta la bella giornata autunnale (a
Berlino il cielo non era sempre grigio?ma stavolta ero a Ovest).
Il
viaggio in treno attraverso il Brandeburgo e la Sassonia è stato
delizioso, esplorando una Germania diversa dalla Baviera, ma altrettanto
affascinante. La stazione di Dresda è una delizia, anche di dolci
sassoni, mentre quella di Freiberg… ha solo due binari. Con tutto il
rispetto, la stazione di Castelfranco è più grande. Freiberg,
per quel che ho visto, è una tranquilla cittadina universitaria. Le
case sono storiche, evidentemente non è stata demolita dai bombardamenti
come Dresda ed evidentemente il regime socialista della DDR non ha
avuto ragione di costruire casermoni grigi, che sono più accettabili
alla vista dopo 20 anni dalla caduta del muro, ridipinti e con delle
piccole decorazioni architettoniche. La pensioncina è proprio "ina", ma
allo stesso tempo diverte vedere esposte collezioni di modernariato di
cui il proprietario è orgogliosissimo. Ha voluto personalmente spiegarmi
come usare il televisore (col tubo catodico, altro che plasma!) con il
decoder per la parabola, insomma… come hanno i miei a casa. Per tacere
dello stereo-mangianastri. Lussi che 20 anni fa erano davvero in pochi a
potersi permettere, senza destare i sospetti della Stasi, magari.
Ora
di cena, un leggero languorino, chiedo alla padrona dove potrei andare…
e mi suggerisce un ristorante italiano!!! Alla fine ho dovuto ripiegare
lì perché tutto il resto era chiuso o troppo "taverna di paese", non ho
mangiato male e mi sono pure divertita, con un cameriere tedesco che mi
parlava in italiano e quello italiano che parlava tedesco. Mi ha fatto
pure ridere il fatto che il tedesco diceva "la signora hat… bestellt".
Io che in Italia m'inviperivo se mi chiamavano signora, dopo aver
sopportato l'appellativo Frau Doktor in Austria, risentire il "signora"
mi diverte! Al ritorno ho conosciuto la mia compagna di stanza, una
giovane dottoranda russa che parla poco o niente l'inglese. In compenso i
due di Berlino che conoscevo mi hanno invitato per una birra… ma ero
già in pigiama… dopo la levataccia devo recuperare e domattina ci si
sveglia alle 6, colazione alle 7.30 e poi dalle 9 alle 18 corso al
microscopio! a domani!
II giorno: si comincia!
II giorno: si comincia!
Dopo
la sveglia di buon mattino, ci siamo ritrovati nella pensione per la
colazione, così ho iniziato a conoscere gli altri partecipanti al corso.
Dopo una tranquilla passeggiata attraverso il centro di Freiberg siamo
arrivati al Campus ed abbiamo incontrato il Prof. La giornata è volata
tra presentazioni (siamo in 19, 17 esterni e 2 interni), organizzazione
della settimana, lezioni (lo scire intero sulla vulcanologia condensato
in un giorno!), coffee-break, pranzo in mensa, due chiacchiere, etc. e
si è conclusa con una grigliata alle spalle del dipartimento, con
l'insalata di patate preparata dalla moglie del Prof. È una tradizione
tipicamente tedesca, ma adorabile! Direte, non è vero, anche da noi si
usa… sì, ma non alle 18.30, con mega wurst e senape, kartoffelsalat e
cetrioli! Alle 8 la cena era già terminata e ci siamo divisi, io sono
rimasta nel gruppo con i tedeschi, una britannica ed una danese (sempre
con i nordici!), e ci siamo infilati in un piccolo e fumoso locale
tipico ove vendono la birra (0.5 L) per €1,70!
Nota:
è la prima volta che ad un corso all'estero non trovo altri italiani!
C'è addirittura un argentino e poi valanghe dal nord-est europa
(Germania, Ungheria, Rep. Ceca, Slovacchia, Danimarca, etc.). La cosa mi
colpisce sul piano umano perché non ho nessuno con cui parlare la mia
lingua (ma è anche un bene, così sono costretta a confrontarmi con gli
altri) e sul piano scientifico perché credo che questo corso sia più
unico che raro (chi si ricorda più del buon vecchio microscopio ottico
che tante informazioni può dare?). Spero che il corso diventi
un'istituzione, che si ripeta negli anni prossimi, in modo da farne
pubblicità, come avvenuto per altri corsi organizzati da piccole
università, e che in futuro si riempia di Italiani!
III giorno
III giorno
Mattinata
iniziata presto con una passeggiata per le vie del centro per fare
qualche foto, assieme alla mia compagna di stanza. Poi ci siamo immersi
nella teoria fino al pomeriggio quando siamo finalmente passati alla
pratica, guardando lave ed affini al microscopio ottico. Povero Prof.!
Alla fine credo fosse veramente stanco morto, tutto il giorno in piedi,
parlando inglese, tedesco o spagnolo, sempre gentile e disponibile.
Prima di cena un ulteriore giro per le viuzze di Freiberg con le ragazze
ungheresi, un internet point e poi una pizza pseudo-italiana. Dopo cena
avrei voluto lavorare un po', ma ero davvero troppo stanca.
un lato del municipio che mi ricorda la Baviera |
Nota
1. Gli Ungheresi sono davvero unici in Europa, parlano una lingua che
non somiglia a nessun'altra di quelle vicine, hanno ancora una sana
educazione vecchio stile che comprende anche la religione ma sono
proiettati nel futuro. Interessante notare che loro hanno fatto una
guerra contro gli Asburgo per l'indipendenza, che sono stati i primi a
"liberarsi" dalle costrizioni del regime socialista e che ora non
rimpiangono affatto quel periodo, a differenza di molti tedeschi
dell'Est…ma non si può generalizzare ed io non sono una sociologa.
Nota
2. Il capo mi ha veramente rotto! Andare a scrivere un poema fissandosi
su uno spazio dimenticato tra punto e nuovo paragrafo oppure su una
citazione di geologia che lui non conosce e non fregarsene del
contenuto! Senza contare che a quel convegno ci saranno due talk
praticamente identici, con l'unica differenza che uno sarà preparato da
un navigato dottorando, che è stato sul terreno, supervisionato da un
padre-professore di lunga esperienza ed aiutato da uno studente e da un
team di scienziati, l'altro sarà di un pallone gonfiato che sfrutta il
lavoro di una post-doc ignorante in materia che deve lottare per avere
un'analisi fatta. Questa non è scienza, mi dispiace, non ci sto a
continuare così! Devo trovare una scappatoia ed andarmene, mandandolo
definitivamente a quel paese!
Nota 3. Prima di partire avevo postato su Fb una foto di me divertita che mi provavo un dirndl (vestito tradizionale viennese? tirolese? boh). In pochi giorni ho una sfilza di commenti che non finisce più e non ho nemmeno comprato il vestito perché non era esattamente della mia taglia e non sapevo in che occasioni avrei potuto indossarlo. La cosa mi ha fatto decisamente ridere, soprattutto quando si è scatenata una simpatica diatriba sul fatto che indossare quel vestito suggerisca un desiderio di appartenenza al paese ospite. Ribadisco, non ho comprato il vestito, ma anche se l'avessi fatto non implicherebbe affatto un mio desiderio di rinnegare la mia italianità. Resta una loro tradizione, mi posso anche divertire per una sera facendo finta di far parte del loro mondo, ma non lo sarò mai, nemmeno lo volessi.
IV giorno: Terra Mineralia
Altra passeggiata mattutina per comprare dei francobolli con l'automatico, visti gli orari delle poste. Nonostante abbia interpellato ben 3 tedeschi, nessuno ha saputo dirmi con certezza quanto costi un francobollo per una cartolina da spedire in un altro paese d'Europa. Nemmeno l'automatico aveva la risposta, così, ho rinviato l'acquisto.
Nota 3. Prima di partire avevo postato su Fb una foto di me divertita che mi provavo un dirndl (vestito tradizionale viennese? tirolese? boh). In pochi giorni ho una sfilza di commenti che non finisce più e non ho nemmeno comprato il vestito perché non era esattamente della mia taglia e non sapevo in che occasioni avrei potuto indossarlo. La cosa mi ha fatto decisamente ridere, soprattutto quando si è scatenata una simpatica diatriba sul fatto che indossare quel vestito suggerisca un desiderio di appartenenza al paese ospite. Ribadisco, non ho comprato il vestito, ma anche se l'avessi fatto non implicherebbe affatto un mio desiderio di rinnegare la mia italianità. Resta una loro tradizione, mi posso anche divertire per una sera facendo finta di far parte del loro mondo, ma non lo sarò mai, nemmeno lo volessi.
IV giorno: Terra Mineralia
Altra passeggiata mattutina per comprare dei francobolli con l'automatico, visti gli orari delle poste. Nonostante abbia interpellato ben 3 tedeschi, nessuno ha saputo dirmi con certezza quanto costi un francobollo per una cartolina da spedire in un altro paese d'Europa. Nemmeno l'automatico aveva la risposta, così, ho rinviato l'acquisto.
Altro
giorno di corso e di sfoghi con i colleghi berlinesi, che conoscono il
boss. Dopo la pratica al microscopio siamo andati, guidati dal Prof., a
visitare il locale museo di minerali frutto di una collezione privata e
della buona volontà di un governante che ha così valorizzato il castello
della città, altrimenti abbandonato. Freiberg è una bella cittadina che
non sembra essere stata distrutta dai bombardamenti durante la guerra,
ma gli oltre 40 anni di regime avevano ingrigito tutto. Ci sono cantieri
ovunque, come a Berlino, in 20 anni hanno già fatto molto. Dopo il
museo siamo andati a mangiare in una birreria-ristorante ceca davvero
graziosa, con buoni piatti a prezzi normali (ovviamente la birra qui è
più economica che a Vienna). Infine a letto presto, sia per la
stanchezza, sia per il freddo accumulato mangiando nel "giardino" del
locale.
V giorno: Silbermann
Giornata regolare, che dopo l'esperienza di varie torte sassoni nella tradizione di Freiberg, è stata coronata da un concerto d'organo nel duomo, sui due celebri strumenti Silbermann, cui ho assistito assieme ad una metà di partecipanti al corso. La sensibilità per la musica e magari anche la capacità di suonare uno strumento per un geologo o qualunque scienziato non sono visti come una rarità o una eccentricità all'estero. Il Prof. B. canta nel coro del duomo e sono "solo" 11 anni che vive in questa città! I dettagli musicali nell'altro blog.
VI giorno: fine di un'esperienza
V giorno: Silbermann
Giornata regolare, che dopo l'esperienza di varie torte sassoni nella tradizione di Freiberg, è stata coronata da un concerto d'organo nel duomo, sui due celebri strumenti Silbermann, cui ho assistito assieme ad una metà di partecipanti al corso. La sensibilità per la musica e magari anche la capacità di suonare uno strumento per un geologo o qualunque scienziato non sono visti come una rarità o una eccentricità all'estero. Il Prof. B. canta nel coro del duomo e sono "solo" 11 anni che vive in questa città! I dettagli musicali nell'altro blog.
VI giorno: fine di un'esperienza
Ultimo
giorno di corso. Al mattino abbiamo lasciato la pensione ed i simpatici
padroni che si preoccupavano sempre che avessimo abbastanza cibo a
colazione. I due berlinesi (uno dell'est ed uno dell'ovest, l'unione
fatta persona) hanno gentilmente portato i bagagli con il loro furgone
all'università, evitandoci la scarpinata. Foto di gruppo, consegna degli
attestati, ultime domande, discussioni scientifiche, scambi di contatti
Fb con la promessa di non perdersi di vista, e via, ognuno per la sua
strada, anche se più di qualche persona e qualche chiacchierata non si
dimenticheranno tanto facilmente.
modellino alla stazione di Dresda |
Ho
preso un treno per Dresda assieme alla compagna di stanza russa. Un
regionale che ha impiegato quasi un'ora per fare 35 km! Mi ha
preoccupato vedere la controllora girare assieme ad un poliziotto
armato, ma forse è la prassi del venerdì contro gli ubriachi. A Dresda
ho salutato la compagna di corso e sono volata a prendere il tram che
dopo tre quarti d'ora di cui 15 minuti con panorama sul centro città, 15
minuti di periferia da DDR ed altri 15 minuti di binario unico in mezzo
ai boschi ed in collina, mi ha lasciato alla stazioncina di Fuchsberg.
Ci ho messo un po' per orientarmi ma finalmente ho trovato la pensione.
Si trova in un tranquillissimo quartiere residenziale con case singole,
contornato da prati e boschi. La pensione è anche un ristorante
specializzato in cacciagione. Fortuna che non sono un'animalista
delicata altrimenti avrei fatto un colpo a vedere pelli di cinghiali e
corna di cervi appese ovunque! resto comunque contro la caccia, ma non
disprezzo l'eccezione una volta all'anno. La mia stanza è enorme,
tranquilla, dotata di tutti i comfort e soprattutto la connessione
internet! Per il prezzo che pago è fantastica! Sono stanchissima!
Buonanotte!