L'opera riesce sempre a dire di più delle semplici parole. Croce e delizia: una vacanza in Italia. In realtà ho anche lavorato in questa settimana ed ecco una prima spiegazione del titolo del post. Non basta. Ogni visita in Italia si trasforma in croce e delizia, tristezza e gioia, scoraggiamento e speranza, odio ed amore.
Delle varie vicissitudine di questi 9 giorni, un episodio è esemplare del contrasto di sentimenti verso la mia terra. Lunedì sono passata dal nuovo dipartimento di Geoscienze. Sono andata a Padova in treno, come ho fatto per 19 anni di fila, e poi ho proseguito a piedi fino al Portello. Che stretta al cuore! Degrado ovunque, marciapiedi sconnessi, gente che cammina sulle piste ciclabili, corsie dedicate che terminano davanti a muri invalicabili, ostacoli e sporcizia, immigrati perennemente in rissa, se non spacciano alla luce del sole, auto parcheggiate selvaggiamente, pozzanghere grandi come laghi, semafori rotti o decorativi, strisce pedonali sbiadite... le notizie sulla crisi economica e politica del Paese sono in linea con quanto osservato.
Già contavo i giorni che mi separavano dal ritorno nella pur problematica ma civile Vienna, quando inaspettatamente ho incontrato in dipartimento alcuni compagni di studi. Dieci minuti di amene chiacchiere, con il botta e risposta che ha accompagnato i migliori anni della mia giovinezza, sono stati sufficienti per farmi rimpiangere l'autentico spirito italiano. Il nostro umorismo, basato su maliziosi doppi sensi ma non volgarmente esplicito, la capacità d'ironizzare anche nei tempi di crisi, l'intelligenza di cogliere uno spunto verbale del tutto casuale, il ragionamento che corre alla stessa lunghezza d'onda... Ok, non è sempre così, ma con tre persone con cui ho diviso libri e microscopi in dipartimento e rifugi e panini nelle escursioni non si può non essere in sintonia. Effettivamente i miei compatrioti hanno una marcia in più che la rigidità d'oltralpe limita fortemente.
Ed io che pensavo di non essere più in grado di provare altri sentimenti che la disapprovazione per la mia terra, la paura per l'avvenire e l'insoddisfazione per il precariato e per la difficoltà d'integrazione, dopo questa vacanza ho riscoperto l'allegria dell'istante che permette di arrivare a fine giornata non troppo angosciati da questo mondo. L'Italia non è (solamente) il paese di *** in cui qualcuno ha cercato di trasformarla, speriamo che gli Italiani che sono ancora in patria se ne accorgano presto!
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