Non illudetevi, il celebre ciclista non ha fondato un istituto musicale, ma si tratta del nome che qualche buontempone ignorante ha affibbiato al nostro amato conservatorio. Consoliamoci, non siamo i soli ad avere di questi problemi... Quale musa avrà ispirato coloro che hanno dato i nomi ai conservatori d’Italia? Credo sia stata Sprovvedutezza, visti i risultati.
Il conservatorio di Padova è stato dedicato a Cesare Pollini, egregio pianista e direttore dello stesso negli anni che furono (ved. articolo sig.ra Massaro sul num.1). Per fortuna un’insegnante di storia si è presa la briga di spiegarci chi fosse questo Pollini, altrimenti pure noi studenti avremmo continuato a non conoscere altro di lui che il calco delle mani e l’aspetto severo del ritratto di fronte alla biblioteca. A parte le scarne notizie sul sito del conservatorio, pure Google e la Garzantina si arrendono di fronte a questo emerito (quasi) sconosciuto. Non c’è da stupirsi, quindi, se tutti scherzano più o meno seriamente col nome del conservatorio: Cipollini, Polli(ci)ni, “conversatorio” Pollaio, dei Pòllini, etc. Mi domando, ma Padova non ha dato i natali ad altri musicisti, magari più famosi del caro Cesare? Non ne ricordo molti, ma pensate come avremmo potuto riempirci la bocca con un Prosdocimo de Beldemandis. Assaporatene la musicalità, la pomposità ed il gusto antico. Mi sono diplomato al conservatorio Prosdocimo de Beldemandis. Senza pescare nomi arcaici si poteva ricorrere ad Arrigo Boito (nome dato al conservatorio di Parma, per rispetto a Verdi, immagino!). Ha scritto un’opera sola ma è pur sempre stato un gran librettista ed un personaggio del mondo musicale più conosciuto in giro e soprattutto dal cognome meno spendibile in variazioni spassose. Sorvoliamo sulla candidatura di Oresta Ravanello che, pur essendo più noto come compositore di C.Pollini, ha un cognome ancora più risibile...
Villa del cons. A. Steffani |
Come dicevo, non siamo soli nella disgrazia... basta pensare al resto del Veneto. Chi diavolo sarà stato Venezze a Rovigo? Un semplice mecenate! E Buzzolla ad Adria? Ignoro pure Pedrollo di Vicenza e Dall’Abaco di Verona. Castelfranco, più intelligentemente, ha scelto Steffani, cui ha dato i natali, musicista di fama internazionale qualche secolo fa, consolidando la sana tradizione di vantarsi dei personaggi famosi; vedi ad esempio il conservatorio Vincenzo Bellini di Catania! Vi aspettate forse che almeno Venezia brilli nel firmamento delle stelline? Macchè! Invece di coronare il sogno di Vivaldi, che diresse un conservatorio ante litteram e che ha dato il nome al conservatorio di Alessandria (assurdo!), hanno scelto il modesto Benedetto Marcello. I Gabrieli si staranno rivoltando nella tomba a cori battenti! Galuppi starà assordando gli angeli con vocalizzi acuti e ripetizioni eterne. Pure il fratello Alessandro Marcello si sentirà privato di un titolo che avrebbe meritato, almeno per la risonanza cinematografica del suo concerto rimaneggiato da Bach!
Visto che l’erba del vicino è sempre più verde... proviamo a dare un’occhiata all’estero... In Germania, a Lipsia l’istruzione musicale superiore porta il nome di Mendelssohn (che vi ha lavorato per anni ed ha fatto costruire il monumento a Bach, non solo di bronzo), a Weimar di Liszt (di cui rimane l’abitazione-museo); a Dresda di von Weber e a Düsseldorf di R.Schumann, ... ma sembra che siano preferiti i nomi geografici (scuola di tal città) e che siano state completamente snobbate le tre grandi B: Bach, Beethoven e Brahms. Atteggiamento simile hanno assunto gli austriaci, in cui non figura alcun conservatorio dedicato a Mozart, Schubert etc., ma nemmeno agli autori meno noti, così gli Strauss non potranno lamentarsi di essere considerati compositori minori per operette e valzer! Idem in Francia, a parte un’isolata scuola dedicata a Vincent d’Indy...
Scusate, forse sbaglio a cercare il nostro modello in Europa... l’Italia da che mondo e mondo ha sempre copiato esclusivamente da un paese: gli Stati Uniti! Paese che, vista la vastità, nonostante la recente scoperta, ha dato i natali a tantissimi grandi musicisti, come ad esempio... beh! scusate! al momento non me ne vengono in mente molti, a parte quelli del novecento...ma non importa, gli americani del nord avranno attinto ai nomi europei visto che loro conservano un sacco di autografi di Bach & Co. Absolutely no! Anche loro si parano dietro ad un freddo nome burocratico.
Ebbene, i padri fondatori della musica occidentale possono riposare tranquilli. Tutti strimpellano le loro musiche ma nessuno potrà vantarsi di aver studiato in un istituto che porti il loro nome, come a dire che nessuno potrà dire di essere stato suo allievo. Al contrario tutti potremmo un giorno raccontare di aver studiato musica per anni da Cipollini... ed i posteri comprenderanno il perché della nostra incapacità!
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