Saturday, September 24, 2011

German Tour 1

Non si può definire altrimenti un viaggio di tre settimane passando nell'ordine da Freiberg-Dresda-Berlino-Vienna (ritorno per 3 gg.)-Windischeschenbach. Viaggio di lavoro ma anche per divertimento e turismo. Vi terrò aggiornati con il mio diario di viaggio!

I giorno: il giorno più lungo, Vienna-Freiberg

La via più breve tra Vienna e Freiberg sarebbe tramite Praga e quindi Dresda, invece la sottoscritta, potendo chiedere il rimborso solo da e per Berlino ed essendo più economico prenotare un volo di andata e ritorno che solo ritorno, ha pensato di prendere un aereo fino a Berlino e poi proseguire in treno. Idea fantastica, se non fosse per la tempistica: volo da Vienna ore 7.15, ossia sono uscita di casa alle 4.30 di notte per prendere il primo CAT a disposizione. Alla stazione del CAT si può fare già il check in e viene ritirata la valigia, temevo non arrivasse a destinazione, invece sì! Fantastico! A Tegel i bagagli del nostro volo sono stati consegnati su un carrello adiacente al gate, evitando peregrinazioni per l'aeroporto. Fantastico bis! Le peregrinazioni ho comunque dovuto farle per trovare la fermata dell'autobus. Alle 9.30 ero già all'Hauptbahnhof, una meraviglia dell'architettura moderna, un trionfo di scale mobili e vetrate con praticamente due stazioni sovrapposte ed in mezzo un centro commerciale. Si trova nel cuore di Berlino, con spiagge private sulla Sprea e vista su Alexanderplatz, Reichstag e Potsdamerplatz. Il treno prenotato partiva dopo ben 4 ore, ma mi sono goduta la bella giornata autunnale (a Berlino il cielo non era sempre grigio?ma stavolta ero a Ovest).
Il viaggio in treno attraverso il Brandeburgo e la Sassonia è stato delizioso, esplorando una Germania diversa dalla Baviera, ma altrettanto affascinante. La stazione di Dresda è una delizia, anche di dolci sassoni, mentre quella di Freiberg… ha solo due binari. Con tutto il rispetto, la stazione di Castelfranco è più grande. Freiberg, per quel che ho visto, è una tranquilla cittadina universitaria. Le case sono storiche, evidentemente non è stata demolita dai bombardamenti come Dresda ed evidentemente il regime socialista della DDR non ha avuto ragione di costruire casermoni grigi, che sono più accettabili alla vista dopo 20 anni dalla caduta del muro, ridipinti e con delle piccole decorazioni architettoniche. La pensioncina è proprio "ina", ma allo stesso tempo diverte vedere esposte collezioni di modernariato di cui il proprietario è orgogliosissimo. Ha voluto personalmente spiegarmi come usare il televisore (col tubo catodico, altro che plasma!) con il decoder per la parabola, insomma… come hanno i miei a casa. Per tacere dello stereo-mangianastri. Lussi che 20 anni fa erano davvero in pochi a potersi permettere, senza destare i sospetti della Stasi, magari. 
Ora di cena, un leggero languorino, chiedo alla padrona dove potrei andare… e mi suggerisce un ristorante italiano!!! Alla fine ho dovuto ripiegare lì perché tutto il resto era chiuso o troppo "taverna di paese", non ho mangiato male e mi sono pure divertita, con un cameriere tedesco che mi parlava in italiano e quello italiano che parlava tedesco. Mi ha fatto pure ridere il fatto che il tedesco diceva "la signora hat… bestellt". Io che in Italia m'inviperivo se mi chiamavano signora, dopo aver sopportato l'appellativo Frau Doktor in Austria, risentire il "signora" mi diverte! Al ritorno ho conosciuto la mia compagna di stanza, una giovane dottoranda russa che parla poco o niente l'inglese. In compenso i due di Berlino che conoscevo mi hanno invitato per una birra… ma ero già in pigiama… dopo la levataccia devo recuperare e domattina ci si sveglia alle 6, colazione alle 7.30 e poi dalle 9 alle 18 corso al microscopio! a domani!

II giorno: si comincia!
Dopo la sveglia di buon mattino, ci siamo ritrovati nella pensione per la colazione, così ho iniziato a conoscere gli altri partecipanti al corso. Dopo una tranquilla passeggiata attraverso il centro di Freiberg siamo arrivati al Campus ed abbiamo incontrato il Prof. La giornata è volata tra presentazioni (siamo in 19, 17 esterni e 2 interni), organizzazione della settimana, lezioni (lo scire intero sulla vulcanologia condensato in un giorno!), coffee-break, pranzo in mensa, due chiacchiere, etc. e si è conclusa con una grigliata alle spalle del dipartimento, con l'insalata di patate preparata dalla moglie del Prof. È una tradizione tipicamente tedesca, ma adorabile! Direte, non è vero, anche da noi si usa… sì, ma non alle 18.30, con mega wurst e senape, kartoffelsalat e cetrioli! Alle 8 la cena era già terminata e ci siamo divisi, io sono rimasta nel gruppo con i tedeschi, una britannica ed una danese (sempre con i nordici!), e ci siamo infilati in un piccolo e fumoso locale tipico ove vendono la birra (0.5 L) per €1,70!
Nota: è la prima volta che ad un corso all'estero non trovo altri italiani! C'è addirittura un argentino e poi valanghe dal nord-est europa (Germania, Ungheria, Rep. Ceca, Slovacchia, Danimarca, etc.). La cosa mi colpisce sul piano umano perché non ho nessuno con cui parlare la mia lingua (ma è anche un bene, così sono costretta a confrontarmi con gli altri) e sul piano scientifico perché credo che questo corso sia più unico che raro (chi si ricorda più del buon vecchio microscopio ottico che tante informazioni può dare?). Spero che il corso diventi un'istituzione, che si ripeta negli anni prossimi, in modo da farne pubblicità, come avvenuto per altri corsi organizzati da piccole università, e che in futuro si riempia di Italiani!

III giorno
Mattinata iniziata presto con una passeggiata per le vie del centro per fare qualche foto, assieme alla mia compagna di stanza. Poi ci siamo immersi nella teoria fino al pomeriggio quando siamo finalmente passati alla pratica, guardando lave ed affini al microscopio ottico. Povero Prof.! Alla fine credo fosse veramente stanco morto, tutto il giorno in piedi, parlando inglese, tedesco o spagnolo, sempre gentile e disponibile. Prima di cena un ulteriore giro per le viuzze di Freiberg con le ragazze ungheresi, un internet point e poi una pizza pseudo-italiana. Dopo cena avrei voluto lavorare un po', ma ero davvero troppo stanca.

un lato del municipio che mi ricorda la Baviera
Nota 1. Gli Ungheresi sono davvero unici in Europa, parlano una lingua che non somiglia a nessun'altra di quelle vicine, hanno ancora una sana educazione vecchio stile che comprende anche la religione ma sono proiettati nel futuro. Interessante notare che loro hanno fatto una guerra contro gli Asburgo per l'indipendenza, che sono stati i primi a "liberarsi" dalle costrizioni del regime socialista e che ora non rimpiangono affatto quel periodo, a differenza di molti tedeschi dell'Est…ma non si può generalizzare ed io non sono una sociologa.

Nota 2. Il capo mi ha veramente rotto! Andare a scrivere un poema fissandosi su uno spazio dimenticato tra punto e nuovo paragrafo oppure su una citazione di geologia che lui non conosce e non fregarsene del contenuto! Senza contare che a quel convegno ci saranno due talk praticamente identici, con l'unica differenza che uno sarà preparato da un navigato dottorando, che è stato sul terreno, supervisionato da un padre-professore di lunga esperienza ed aiutato da uno studente e da un team di scienziati, l'altro sarà di un pallone gonfiato che sfrutta il lavoro di una post-doc ignorante in materia che deve lottare per avere un'analisi fatta. Questa non è scienza, mi dispiace, non ci sto a continuare così! Devo trovare una scappatoia ed andarmene, mandandolo definitivamente a quel paese!

Nota 3. Prima di partire avevo postato su Fb una foto di me divertita che mi provavo un dirndl (vestito tradizionale viennese? tirolese? boh). In pochi giorni ho una sfilza di commenti che non finisce più e non ho nemmeno comprato il vestito perché non era esattamente della mia taglia e non sapevo in che occasioni avrei potuto indossarlo. La cosa mi ha fatto decisamente ridere, soprattutto quando si è scatenata una simpatica diatriba sul fatto che indossare quel vestito suggerisca un desiderio di appartenenza al paese ospite. Ribadisco, non ho comprato il vestito, ma anche se l'avessi fatto non implicherebbe affatto un mio desiderio di rinnegare la mia italianità. Resta una loro tradizione, mi posso anche divertire per una sera facendo finta di far parte del loro mondo, ma non lo sarò mai, nemmeno lo volessi.

IV giorno: Terra Mineralia 
Altra passeggiata mattutina per comprare dei francobolli con l'automatico, visti gli orari delle poste. Nonostante abbia interpellato ben 3 tedeschi, nessuno ha saputo dirmi con certezza quanto costi un francobollo per una cartolina da spedire in un altro paese d'Europa. Nemmeno l'automatico aveva la risposta, così, ho rinviato l'acquisto.
Altro giorno di corso e di sfoghi con i colleghi berlinesi, che conoscono il boss. Dopo la pratica al microscopio siamo andati, guidati dal Prof., a visitare il locale museo di minerali frutto di una collezione privata e della buona volontà di un governante che ha così valorizzato il castello della città, altrimenti abbandonato. Freiberg è una bella cittadina che non sembra essere stata distrutta dai bombardamenti durante la guerra, ma gli oltre 40 anni di regime avevano ingrigito tutto. Ci sono cantieri ovunque, come a Berlino, in 20 anni hanno già fatto molto. Dopo il museo siamo andati a mangiare in una birreria-ristorante ceca davvero graziosa, con buoni piatti a prezzi normali (ovviamente la birra qui è più economica che a Vienna). Infine a letto presto, sia per la stanchezza, sia per il freddo accumulato mangiando nel "giardino" del locale.

V giorno: Silbermann 
Giornata regolare, che dopo l'esperienza di varie torte sassoni nella tradizione di Freiberg, è stata coronata da un concerto d'organo nel duomo, sui due celebri strumenti  Silbermann, cui ho assistito assieme ad una metà di partecipanti al corso. La sensibilità per la musica e magari anche la capacità di suonare uno strumento per un geologo o qualunque scienziato non sono visti come una rarità o una eccentricità all'estero. Il Prof. B. canta nel coro del duomo e sono "solo" 11 anni che vive in questa città! I dettagli musicali nell'altro blog.

VI giorno: fine di un'esperienza 
Ultimo giorno di corso. Al mattino abbiamo lasciato la pensione ed i simpatici padroni che si preoccupavano sempre che avessimo abbastanza cibo a colazione. I due berlinesi (uno dell'est ed uno dell'ovest, l'unione fatta persona) hanno gentilmente portato i bagagli con il loro furgone all'università, evitandoci la scarpinata. Foto di gruppo, consegna degli attestati, ultime domande, discussioni scientifiche, scambi di contatti Fb con la promessa di non perdersi di vista, e via, ognuno per la sua strada, anche se più di qualche persona e qualche chiacchierata non si dimenticheranno tanto facilmente.
modellino alla stazione di Dresda
Ho preso un treno per Dresda assieme alla compagna di stanza russa. Un regionale che ha impiegato quasi un'ora per fare 35 km! Mi ha preoccupato vedere la controllora girare assieme ad un poliziotto armato, ma forse è la prassi del venerdì contro gli ubriachi. A Dresda ho salutato la compagna di corso e sono volata a prendere il tram che dopo tre quarti d'ora di cui 15 minuti con panorama sul centro città, 15 minuti di periferia da DDR ed altri 15 minuti di binario unico in mezzo ai boschi ed in collina, mi ha lasciato alla stazioncina di Fuchsberg. Ci ho messo un po' per orientarmi ma finalmente ho trovato la pensione. Si trova in un tranquillissimo quartiere residenziale con case singole, contornato da prati e boschi. La pensione è anche un ristorante specializzato in cacciagione. Fortuna che non sono un'animalista delicata altrimenti avrei fatto un colpo a vedere pelli di cinghiali e corna di cervi appese ovunque! resto comunque contro la caccia, ma non disprezzo l'eccezione una volta all'anno. La mia stanza è enorme, tranquilla, dotata di tutti i comfort e soprattutto la connessione internet! Per il prezzo che pago è fantastica! Sono stanchissima! Buonanotte!
 
 
 

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